Il video di Dani Alves con la vittima che ha denunciato lo stupro: “Piangeva, era ferita al ginocchio”
Champagne a un tavolo riservato nella zona vip. Invito a bere qualcosa insieme. Atmosfera che si scalda. Tono colloquiale che si fa più rilassato, quattro salti in pista prima che quella notte si trasformi in un brutto incubo. Le immagini riprese dalla telecamere adesso sono complete.
La sequenza video-clip registrata all'interno della discoteca "Sutton" di Barcellona mostra cosa è successo in quella notte fatale per la donna di 23 anni, che ha denunciato lo stupro subito, e Dani Alves, che da allora è stato risucchiato nel gorgo di una vicenda giudiziaria per la quale è attualmente detenuto e rischia fino a 12 anni di carcere.
I suoi avvocati hanno anche presentato una ulteriore istanza di rilascio ma il giudice che si occupa del caso l'ha respinta di nuovo per il rischio di fuga, per l'incongruenza delle versioni fornite sulla vicenda, per le immagini che ha visionato. Cosa ha visto? Alcuni spezzoni pubblicati dal giornale catalano Ara aiutano a orientarsi.
Il ballo. È qui, in base a quanto raccolto dalle telecamere di sicurezza, che il calciatore brasiliano inizia il corteggiamento serrato nei confronti della giovane. Dani Alves si avvicina ma lei gli dà le spalle. "A un certo lui le afferra la mano e la porta all'altezza del basso ventre". Lei reagisce e si divincola, va verso la cugina che si trova in quel locale e si allontana. C'è ancora un altro episodio che aggiunge un altro tassello utile alla ricostruzione di quanto accaduto in quel night: l'ex Barça e la donna si ritrovano faccia a faccia mentre danzano, questa volta lui "lascia scivolare la sua mano sul sedere della donna". Lei la toglie di nuovo, riceve un altro rifiuto.
Il bagno. È un altro punto cruciale. Dani Alves è fermo davanti a una porta, la apre e attende che la donna lo raggiunga poi entrano insieme e la chiude. Tutto quel che succede al di là del battente non può essere registrato ma i riscontri forensi a corredo della denuncia della donna danno forza alla sua versione: il calciatore l'avrebbe violentata, ha abusato di lei in quei "17 minuti" durante i quali sarebbe stata insultata a trattata come un oggetto.
La domanda sorge spontanea. Perché ha varcato quella soglia? Agli inquirenti la donna ha spiegato che era buio, non aveva capito dove stesse entrando perché sulla porta non c'era alcun segno distintivo e pensava che fosse un accesso per la zona fumatori. "La sua idea era di salutare il calciatore e andare via perché non si sentiva a suo agio". Non ci riuscirà.
Dani Alves e la donna escono dalla toilette. Entrambi tornano visibili all'occhio del circuito di video-sorveglianza. Il primo a uscire è il giocatore: si dirige verso il tavolo, afferra un bicchiere e fa un sorso poi si sposta verso un'altra parte dell'area vip. Non parla con nessuna delle persone che erano con lui, poco dopo scatta una foto con delle persone che erano lì nei pressi.
Poco dopo si rivede anche la ragazza. Va direttamente dalla cugina, le dice che vuol andar via e le racconta dell'abuso subito. Sono nel corridoio che conduce verso l'esterno della discoteca, piange e le mostra un lesione che ha sul ginocchio. È un particolare che verrà inserito anche nel referto medico dopo la visita sostenuta per avviare la denuncia e ritenuto "comune nelle aggressioni sessuali".
Un uomo della security del locale si accorge della situazione per sincerarsi delle condizioni della ragazza. Lei indica la ferita e continua a piangere poi si sfoga e chiarisce tutto agli agenti che la interrogano per la prima volta. Dani Alves se ne va, ignaro delle conseguenze.