Il video del gol pazzesco di Haaland che ha umiliato anche Neuer
Sei gol in altrettante partite di campionato. Undici nel complesso (compresi la Champions League e la coppa nazionale) le reti realizzate in stagione. Sono alcuni dei numeri di Haaland, l'attaccante norvegese del Borussia Dortmund che continua a stupire tutti sia per la straordinaria continuità di cannoniere (in media va a bersaglio una volta ogni 79 minuti) sia per le prodezze tecniche che lo vedono protagonista. Una delle ultime l'ha messa in mostra durante la sfida di Bundesliga contro il Bayern Monaco.
Non è servita per evitare la sconfitta ma ha ribadito – semmai ce ne fosse stato bisogno – che il talento scandinavo ha il futuro spalancato dinanzi a sé. La prossima era del calcio continentale e internazionale può essere sua, così come l'opportunità di competere su altri palcoscenici e mirare a obiettivi personali molto ambiziosi. Quel Pallone d'Oro che adesso vede da lontano e appena sussurra quando ne parla.
L'azione di Haaland è stata travolgente. Ad aiutarlo non è solo la stazza (l'ex Salisburgo è alto 194 cm) ma anche qualità come rapidità di esecuzione, velocità nello scatto, capacità di controllare la palla e disimpegnarsi nel dribbling con una finta, freddezza nel non lasciarsi influenza dall'uscita del portiere e quel pizzico di fortuna che non guasta quando si gira e infila la palla sotto la pancia dell'estremo difensore. Una rete da applausi, nemmeno un gigante come Manuel Neuer riesce a opporsi al norvegese. E quando si alza l'espressione del viso è emblematica.
A sette minuti dalla fine e con i bavaresi in vantaggio per 3-1 quel gol di pregevole fattura mette i brividi al Bayern Monaco. Guerreiro pennella un passaggio perfetto, un pallonetto che è come accendere la miccia e aspettare che la bomba esploda. Al resto ci pensa il compagno di squadra che sfrutta il campo a disposizione e lo percorre a grandi falcate fino a presentarsi dinanzi a Neuer, superandolo in scioltezza. Lo stesso Haaland era stato protagonista in un'azione del genere in occasione dell'infortunio di Kimmich, finito ko proprio per l'estremo tentativo di opporsi al contropiede dell'avversario.