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Il video che mostra il livello del calcio in Arabia è imbarazzante: Mané cammina, Ronaldo è solo

La Saudi Pro League, al netto dell’arrivo dei campioni ingaggiati a peso d’oro in giro per il mondo ha mostrato tutta la propria mediocrità tecnico-tattica. Un livello generale ancora troppo basso per ambire a competere davvero con i migliori campionati.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Saudi Pro League vuole entrare di prepotenza nel panorama internazionale del calcio come uno dei campionati di maggior livello e qualità. Per farlo, la Federcalcio e il governo arabo hanno bruciato le tappe, investendo mastodontiche quantità di denaro in campagne acquisti faraoniche, ingaggiando diversi campioni che oggi stanno facendo le fortune del calcio arabo. Ma c'è ancora tanto da lavorare perché l'asticella si alzi in modo determinante e la dimostrazione è racchiusa nel gol che sabato sera ha segnato Ronaldo all'Al Hazem: un'azione ai limiti dell'imbarazzo.

Straordinari campioni sono arrivati e lo spettacolo è garantito ad ogni turno di campionato, ma nel suo complesso il massimo campionato saudita paga ancora un gap tecnico e tattico impressionante rispetto alle principali leghe europee. La Pro League ha preso come riferimento la Liga, la Premier, la Bundes e anche la Serie A, puntando dritto alla richiesta alla UEFA di inserire le proprie formazioni anche nelle future edizioni di Champions. Per convincere Ceferin, non si è badato a spese per una campagna estiva di acquisti da mille e una notte.

Così, i vari Benzema, Mané , Firmino, Milinkovic-Savic, Kante, Laporte, Mitrovic, Neymar hanno scelto l'Arabia per contribuire dal campo alla crescita generale del movimento, mentre in panchina è arrivata altra qualità ed esperienza tecnica con ben 18 allenatori stranieri su altrettante formazioni iscritte, a dimostrazione della voglia di imparare calcio. Eppure, ancora oggi qualcosa non funziona se si assiste a scene come quella vista in occasione del momentaneo 4-1 (poi diventato definitivo 5-1) dell'Al Nassr sul campo dell'Al Hazem, che ha rimediato una figura a dir poco imbarazzante.

I video testimoniano l'inconsistenza assoluta della fase difensiva dei giocatori dell'Al Hazem in una azione tutt'altro che dirompente delle stelle di Luis Castro: Mané recupera palla sulla trequarti, affronta la difesa quasi camminando. Non c'è pressione, né raddoppi a tal punto che l'ex Bayern e Liverpool, prosegue quasi a ritmo di allenamento, trovando senza opposizione il filtrante in area dove avviene un ulteriore pasticcio difensivo, fino al tapìn di Cristiano Ronaldo letteralmente dimenticato al momento della conclusione.

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Il primo sul tavolo degli imputati è tal Radhi Al Otaibi, 23enne esterno destro reo di non contrastare Mané nella sua lentissima e leziosa progressione in area di rigore. Una mancanza quasi assoluta dei fondamentali difensivi che si è poi palesata in modo altrettanto – se non più – evidente in altre incursioni dei giocatori dell'Al Nassr, come quando tocca a Brozovic seminare il panico in compagnia di Ronaldo. In quel caso, è ancora il malcapitato Al Otaibi a entrare di nuovo in totale confusione.

Tutto troppo facile, troppo semplice, disarmante. Una situazione che si è riproposta spesso e volentieri, come in occasione della rete segnata da Otavio sul 3-1 dove a divertirsi a far fare il ‘torello' ai difensori avversari arriva ancora Marcelo Brozovic: scambi di prima di fronte ad una difesa assolutamente inerme e puntuale rete dell'Al Nassr.

Immagini a dir poco disarmanti che mostrano il reale ed attuale livello del calcio arabo, al netto dei fenomeni acquistati a peso d'oro. Se da un lato i tanti stranieri stanno spingendo verso l'alto, la maggior parte dei giocatori sauditi paga ancor oggi un ‘gap' enorme rispetto agli altri campionati ai quali sogna di arrivare. Forse è anche per questo che a livello di Nazionale si è deciso per l'ingaggio di Roberto Mancini, tecnico che potrà solamente migliorare il complesso generale e insegnare calcio. Perché scene viste come in Al Hazem-Al Nassr non si ripetano più.

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