Il vicesindaco passa il limite dopo Milan-Napoli: “È la mano della camorra”. Poi cancella e si scusa
Milan-Napoli ha lasciato dietro di sé una lunga coda di polemiche, sulla scia dell'episodio finale che in un primo momento sembrava aver dato il pareggio ai rossoneri grazie alla conclusione da centro area di Franck Kessié che aveva battuto Ospina. L'on-field review dell'arbitro Massa ha poi annullato il gol dell'ivoriano per la posizione di fuorigioco del francese, giudicata attiva nell'ostacolare Juan Jesus. Mentre in casa rossonera è ferma la convinzione che l'offside sia passivo, a Napoli non hanno nessun dubbio in senso opposto. Insomma nulla di nuovo sotto il sole del calcio italiano, dove la polemica arbitrale resiste nei secoli insensibile all'introduzione della tecnologia, che ci si illudeva avrebbe spazzato via tutto.
Gli allenatori protestano, i giocatori pure, i tifosi invadono i social per alimentare il fuoco. A volte anche con affermazioni forti, visto che qualcuno pensa che Internet sia una zona franca dove si può dire tutto senza alcun limite – di buon senso, educazione ed anche legale – a differenza della vita reale. Le affermazioni forti possono peraltro diventare improvvide, e poi trasformarsi in un tweet cancellato, quando provengono da chi – per il ruolo che ricopre – mai dovrebbe lasciarsi andare a commenti come quello postato domenica sera sul proprio profilo ufficiale da Alessandro Albanese, vicesindaco e assessore alla sicurezza di Cerano, piccolo comune in provincia di Novara.
"Altro che la ‘mano de dios', questa è la mano della #camorra!", ha scritto il politico, con tanto di hashtag #schifo e tag al profilo ufficiale del Napoli. Si tratta evidentemente dello sfogo di un tifoso milanista, ma il limite è decisamente superato, col riferimento alla criminalità organizzata che non può non coinvolgere in prima persona la squadra arbitrale, a partire dall'arbitro di Imperia Davide Massa e dall'addetto al VAR, l'avezzanese Aleandro Di Paolo, oltre ovviamente al Napoli.
Albanese ci ha dormito su e poi stamattina, resosi conto che il suo tweet stava iniziando a girare, lo ha cancellato, postando in successione altri due messaggi. Nel primo ribadisce il suo punto di vista sulla vicenda: "Probabilmente esagerato parlare di #camorra ma quanto accaduto in #MilanNapoli qualche dubbio lo fa venire, quantomeno dal punto di vista sportivo. Avrei voluto vedere cosa sarebbe successo se fosse avvenuto a parti invertite…". Nel secondo, dopo averci pensato un altro po' all'aumentare della marea montante, aggiunge le scuse: "Mi scuso se qualcuno si è sentito offeso per un certo termine utilizzato ‘a caldo' dopo #MilanNapoli, il tweet è stato da rimosso".
Non è la prima volta peraltro che Alessandro Albanese, eletto in una lista di centrodestra, finisce al centro delle polemiche per suoi messaggi social: nel giugno dello scorso anno, il vicesindaco di Cerano aveva invocato "sane manganellate" per "rieducare" chi aveva imbrattato la statua di Indro Montanelli a Milano.