Il vero problema di Messi al PSG: “Ci sono compagni che non capiscono come gioca”
Ci si aspettava molto di più dal primo anno di Lionel Messi al Paris Saint-Germain. L'argentino non ha dato l'apporto sperato dal club francese quando ha deciso di andarlo a prendere a Barcellona e il bilancio della prima stagione della Pulce all'ombra della Tour Eiffel non è del tutto positivo per via del tonfo del Paris in Champions League. Il sette volte Pallone d'Oro è sceso in campo 34 volte con 11 gol e 14 assist per i compagni ma non è stato molto continuo nelle prestazioni ed è stato apertamente contestato anche dai tifosi. Una situazione mai vista.
Il secondo anno tutti si aspettano di vedere un Messi molto diverso rispetto a quello ammirato quest'anno ma bisognerà capire prima quale sarà il nuovo corso del PSG. Al-Khelaifi vorrebbe cambiare allenatore, dopo aver messo alla porta Leonardo, per dare una scossa all'ambiente: il rinnovo di Mbappé è il primo tassello di questo nuovo ciclo parigino e non ci sono ancora conferme su chi ne farà parte della rosa attuale.
Tra i profili in bilico sembra esserci anche quello di Neymar, che ha rinnovato da poco ma il club cederebbe in caso di offerta interessante: sul brasiliano ci sarebbe l'interesse piuttosto serio del Newcastle, che sogna il primo colpo ad effetto del fondo PIF per il nuovo corso dei Magpies, ma il numero 10 della Seleçao non sembra molto intenzionato a lasciare Parigi.
O Ney ha rilasciato un'intervista a Canal+ in cui ha parlato da leader del PSG e, oltre a benedire il rinnovo del contratto di Kylian Mbappé, ha preso le difese del suo compagno e amico Lionel Messi: "Leo ha trascorso molti anni a Barcellona. È difficile adattarsi subito. È difficile cambiare squadre e città in maniera rapida. Inoltre è venuto con la sua famiglia. Anche la lingua è diversa. Ci sono molte cose che si devono mettere a posto . C'è anche lo stile di gioco della squadra, con giocatori che non capiscono come gioca. Quindi tutto questo è dannoso per lui. Leo, Kylian ed io siamo giocatori che vengono sempre giudicati in base alle prestazioni, alle statistiche, ai titoli vinti. A tutto. Noi conosciamo le nostre responsabilità ed è per questo che cerchiamo sempre di fare del nostro meglio".