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Il VAR in Serie A è una roulette e Torino-Lazio ne è l’ultima conferma

Polemiche su polemiche in merito agli episodi da moviola di Torino-Lazio: l’arbitro Chffi ha concesso un calcio di rigore dopo aver rivisto un tocco di mano di Nkoulou al VAR ma la decisione non sembra essere in linea con le direttive che erano state anticipate prima dell’inizio della stagione per scongiurare la valanga di penalty concessi lo scorso anno. Qual è la linea da seguire?
A cura di Vito Lamorte
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Stagione nuova, stesse polemiche. C'è grande discussione nel modo in cui viene utilizzato il VAR nel campionato di Serie A da parte degli arbitri italiani ma, in parallelo, vi è un enorme dibattito anche sul modo in cui vengono giudicati i falli di mano in area. Fin dall'inizio della stagione si è parlato del nuovo criterio di valutazione e il designatore Nicola Rizzoli aveva garantito che non si sarebbe vista la stessa "leggerezza" nel concedere i penalty del recente passato. Lo scorso campionato sono stati fischiati 187 rigori, 57 dei quali per falli di mani. Un vero e proprio record, con numeri che hanno doppiato quelli di Premier League, Ligue 1 e Bundesliga.

L’Ifab ha tentato un correttivo modificando la regola sui tocchi di mano, che precedessero un gol o in merito ad una situazione di calcio di rigore, con un approccio diverso nelle varie situazioni partendo dalla scomparsa della volontarietà come condizione necessaria per punire un contatto con mano o braccio, passando per il divieto di ampliare l'ingombro del corpo e la decisione di fissare nel punto inferiore dell'ascella il limite del braccio ma tutto ciò sembra un miraggio perché in queste prime sei giornate.

L'ultima, in ordine cronologico, è la concessione del penalty alla Lazio nel finale di gara di Torino: il tocco di mano di Nkoulou ha portato l'arbitro Chiffi ha decretare la massima punizione dopo aver rivisto l'azione al video e questa scelta ha destato parecchie perplessità sia sui social sia da parte di chi ha commentato la partita. La palla sembra prima sbattere prima sulla pancia del difensore granata e dopo sul braccio del calciatore.

Ci sono stati diversi episodi controversi in queste prime giornate sul fallo di mano in area: dal tocco di Bonucci in Juventus-Sampdoria alla prima giornata passando per quello di Pereira in Sassuolo-Crotone e quello di Mojica nella gara tra Atalanta e Sampdoria della scorsa settimana fino ad oggi, sembra che queste nuove linee guida vengano applicate in maniera confusionaria. Qual è la linea da seguire? Anche sugli episodi che riguardano i falli di mano il VAR può intervenire in questo caso solo per episodi eclatanti che sono sfuggiti all'occhio dell'arbitro? Sarebbe interessante capire queste indicazioni una volta per tutte perché tra chi sostiene che i calciatori mirino alle braccia dei difensori avversari e chi vuole vedere i difendenti come "pinguini" (avete presente quando mettono le mani dietro la schiena?) in ogni occasione, sembra regnare il solito caos.

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