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Il Valencia pronto alle vie legali contro Rodrygo: “Sui cori razzisti ha mentito, è un bugiardo”

Le dichiarazioni rilasciate da Rodrygo durante l’attuale ritiro del Brasile, sui cori razzisti a Vinicius nell’ultimo Valencia-Real, hanno scatenato la dura reazione del club giallorosso che si è riservato “il diritto di adottare le misure legali pertinenti per difendere l’onore del nostro club e dei nostri tifosi”. Pronta la contro risposta del giocatore: “Massimo rispetto, la mia condanna è verso il razzismo”
A cura di Alessio Pediglieri
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Comunicato ufficiale "contro le falsità e il rispetto dei nostri tifosi". Così, il Valencia ha deciso di emettere una nota e prendere di nuovo posizione ufficiale attorno alla controversa questione dei cori  razzisti che sarebbero arrivati ripetutamente ai giocatori del Real Madrid, in particolare a Vinicius. La partita incriminata risale allo scorso maggio quando scoppiò il caso di discriminazione al Mestalla, ma l'elemento scatenante della attuale presa di posizione ufficiale sono state le ultime dichiarazioni di Rodrygo.

"Il Valencia CF si rammarica e nega con forza le false dichiarazioni rilasciate dal giocatore Rodrygo Goes, in cui afferma che tutto il nostro stadio e i nostri tifosi hanno emesso cori razzisti". Il comunicato del club spagnolo non lascia spazio ad interpretazioni e arriva subito al punto centrale del discorso: "Tali affermazioni sono gravi menzogne che contribuiscono a stigmatizzare una tifoseria esemplare come il Valencia CF in modo totalmente ingiusto. Proprio come il suo allenatore, Carlo Ancelotti, che ha corretto le sue parole a fine partita, chiediamo a Rodrygo Goes di rettificare anche queste falsità. Il Valencia CF si riserva il diritto di adottare le misure legali pertinenti per difendere l'onore del nostro club e dei nostri tifosi. Ai calciatori dovrebbe essere richiesto anche di essere rigorosi e responsabili quando rilasciano dichiarazioni. 

Allo stesso modo, e ancora una volta, vogliamo sancire la nostra ferma condanna per ogni tipo di razzismo o violenza e lo dimostriamo con l'espulsione a vita dei tre tifosi coinvolti in questo spiacevole incidente. Non ci sono dubbi sulla nostra lotta e sul nostro impegno per sradicare questa piaga sociale. Ancora una volta, chiediamo il massimo rispetto per i nostri tifosi e che non vengano attaccati con informazioni false e bufale"

Il Valencia non ha mai nascosto o rifiutato la realtà dei fatti di una pagina da cancellare: in quella partita contro il Real Madrid, verso Vinicius furono ripetutamente esclamate frasi razziste, ma solamente da un ristrettissimo gruppo di tifosi, tutti identificati e che hanno ricevuto l'immediato Diaspo a vita. E il comunicato non si riferisce a ciò ma a quanto detto nei giorni scorsi da Rodrygo in una conferenza stampa durante l'attuale raduno brasiliano prima dell'amichevole contro la Guinea che si giocherà questo sabato allo stadio RCDE di Barcellona. "Ero in campo, ho visto l'intero stadio urlare "scimmia" verso Vini… succede anche a me, sono nero anch'io. E quando l'ho visto lamentarsi, ero molto triste. È stata una giornata molto complicata".

Dichiarazioni che non sono piaciute assolutamente al Valencia che ha chiesto una rettifica ufficiale al giocatore del Real su un argomento molto sentito in Spagna e che ha visto un aumento delle sanzioni e delle pene. "Molte persone dicono che la Spagna è razzista ma io penso che la Spagna non sia un paese razzista, il razzismo c'è in tutto il mondo" ha poi aggiunto Rodrygo. "Ci sono persone razziste, sicuramente, ma il paese nel suo insieme non lo è". E nemmeno l'intera tifoseria del Valencia, ricorda il club.

La riposta di Rodrygo al Valencia

A seguito del comunicato stampa del Valencia, Rodrygo ha voluto chiarire ulteriormente la propria posizione sull'argomento dal ritiro del Brasile. "Il mio massimo rispetto per i tifosi e per il Valencia CF". Il giocatore del Real è poi entrato nel merito delle proprie parole: "Proprio come nella stessa conferenza stampa incriminata, ho indicato chiaramente che la Spagna non è un paese razzista. Volevo fare riferimento solo a quelle persone nello stadio che hanno avuto un cattivo comportamento con Vini. Intendo il calcio come uno sport in cui devono prevalere il gioco, la gioia, il rispetto, la sportività, un esempio di valori, amicizia, cameratismo e convivenza pacifica. Sono qui con la mia Nazionale per combattere il razzismo. È tempo di porre fine al razzismo. Davanti a questo problema non basta più condannare. Bisogna agire. No al razzismo".

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