Il Valencia “fragile e disordinato” di Gattuso rischia la retrocessione: “Sono preoccupato”
I numeri non dicono tutto ma non mentono mai. Quelli del Valencia inchiodano al muro Gennaro Gattuso: dopo il pareggio in casa contro l'Almería al Mestalla, davanti a 34 mila tifosi, la squadra è scivolata nella zona calda della classifica. Il pericolo è dietro l'angolo, il terreno sotto i piedi frana, quel +3 risicato sulla retrocessione toglie il sonno e adesso anche i media aumentano la pressione e le critiche sul tecnico.
Il bonus di fiducia concessogli per la sua storia da campione del mondo con la nazionale, col Milan, per la personalità (dell'uomo e dello sportivo) e per i gesti molto belli che arrivano dritti al cuore (come nel caso dei regali fatti ai dipendenti del club a Natale) si è eroso. Il mese di gennaio è stato tremendo al netto delle soddisfazioni in Coppa del Re dove il "pipistrello" nei quarti di finale affronterà l'Athletic Bilbao (giovedì 26 gennaio) ma nella Liga le cose vanno malissimo.
Le sconfitte contro Villarreal e Cadice, oltre al mezzo passo falso con l'Almería hanno aggiunto zavorra e allungato la striscia di risultati negativi: 1 vittoria, 4 pareggi, 4 ko, 11 gol fatti rispetto agli 12 subiti, 7 punti raccolti su 27 disponibili sono la fotografia della crisi in cui è sprofondata la formazione. Nemmeno il fattore campo è bastato per invertire questa tendenza, nemmeno portare allo stadio oltre 30 mila persone è servito (almeno finora) per dare una scossa. In 10 partite disputate sono arrivati appena 4 successi, 4 sconfitte e 2 pareggi. Poco e male.
"Disordinata fragile e fallimentare", così il quotidiano El Pais descrive la "squadra effervescente" di Gattuso che si sgonfia alla distanza e non riesce a imporsi in casa nemmeno contro avversari di rango inferiore. Il tecnico non cerca scuse e spiega il momento durissimo che sta attraversando il suo Valencia.
"Il primo responsabile di tutto sono io – ha ammesso in conferenza stampa -. Devo riflettere e in questo momento non è corretto parlare di rosa o di giocatori, devo lavorare e assumermi la responsabilità. Non è un problema di personalità oppure di gioco… le due cose vanno insieme. Mi preoccupa la fragilità che abbiamo perché basta poco e ci segnano un gol anche iniziamo bene. E se non vinci una partita come quella contro l'Almería da allenatore devi solo preoccuparti e pensare a come uscire da questa situazione".