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Mondiali in Qatar 2022

Il trucco di Ochoa su rigore, ha ipnotizzato Lewandowski con un gesto: “L’avevo studiato”

La prodezza del portiere del Messico ha salvato il pareggio (0-0) contro la Polonia. La parata nasconde un segreto, lo ha svelato lo stesso estremo difensore dopo la gara (ma non sono le 6 dita mitologiche).
A cura di Maurizio De Santis
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Cinque Mondiali e sei dita… una leggenda metropolitana racconta che Guillermo Ochoa ne abbia una in più che utilizza a mo' di super-eroe quando la situazione lo richiede. E deve essere stato grazie a quello che è riuscito a neutralizzare il calcio di rigore di Robert Lewandowski consentendo al Messico di salvare lo 0-0 nella partita inaugurale in Qatar. ‘Memo' – così lo chiamano affettuosamente – s'è guadagnato quell'etichetta mitologica di portiere che para tutto (o quasi) quando nel 2014 e nel 2018 ha fatto dannare Brasile e Germania. Le sue mani erano ovunque e di dita ne ha 10… non 11 come la voce messa in giro dai tifosi.

L'estremo difensore messicano respinge la conclusione dell'attaccante polacco.
L'estremo difensore messicano respinge la conclusione dell'attaccante polacco.

Erano ferme, pronte a scattare quando ha trovato dinanzi a sé l'attaccante della Polonia. È rimasto freddo, il suo intervento non è stato (solo) puro istinto. C'è dell'altro, ha studiato quel momento in allenamento. Lo aveva nella testa, dell'avversario conosceva ogni movimento e abitudine in quei frangenti. Ha imparato come piazza la palla sul dischetto, come si prepara, gli guarda la posizione dei piedi e la postura del corpo. Deve solo fare una cosa per giocare al meglio le proprie carte: una rapida finta di gambe, che tiene salde sulla linea, e poi lo stacco nella direzione del tiro.

Il momento in cui il numero 13 del Messico stoppa il tiro dagli undici metri di Lewandowski.
Il momento in cui il numero 13 del Messico stoppa il tiro dagli undici metri di Lewandowski.

Ochoa ha studiato nel senso letterale del termine, lo ha rivelato ai media messicani spiegando come ha fatto a neutralizzare la conclusione dagli undici metri all'esordio in Coppa del Mondo. Era concentrato, null'altro vedeva che la sagoma di Lewandowski pronto a calciare. "Assieme al nostro allenatore dei portieri – ha ammesso l'estremo difensore – abbiamo lavorato molto nell'ultimo mese. Ho visto più di 50 rigori a video… avevo studiato il suo modo di batterli anche se non sai mai quale posto scegliere per lanciarti". 

Ochoa ha meritato la nomina di miglior calciatore della partita, il suo nome è stato scandito dai tifosi messicani che hanno gremito lo stadio nella sfida del Gruppo C, quello che a sorpresa vede l'Arabia Saudita in vetta grazie al successo sull'Argentina (1-2). E quando ‘Memo' ha parato il penalty i sostenitori della ‘Tri' sono esplosi in un boato come fosse un gol. "Non posso fare altro che ringraziarli per il grande sostegno che ci hanno dato – ha aggiunto Ochoa -. Sappiamo quanto tengano alla nazionale e quanti sacrifici facciano per starci vicino. Ci sarebbe piaciuto vincere ma va bene anche così". Per ora.

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