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Il trofeo di guerra dei tifosi dello Slavia all’Olimpico: la pettorina sporca di sangue di uno steward

A Roma, in occasione della partita di Europa League tra i giallorossi e lo Slavia Praga, è successo anche questo a corredo di una giornata resa turbolenta dagli incidenti provocati dai tifosi cechi.
A cura di Maurizio De Santis
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La pettorina sporca di sangue di uno steward nelle mani dei tifosi dello Slavia.
La pettorina sporca di sangue di uno steward nelle mani dei tifosi dello Slavia.

La pettorina di uno steward dello stadio Olimpico mostrata come trofeo di guerra. A Roma, in occasione della partita di Europa League tra i giallorossi e lo Slavia Praga, è successo anche questo a corredo di una giornata resa turbolenta dagli incidenti provocati dai tifosi cechi arrivati nella Capitale. È un'immagine forte, che dice tutto e spiega qual è stato il clima all'esterno e all'interno dell'impianto capitolino per i tafferugli scoppiati a causa dell'irruenza dei sostenitori ospiti. Nel bilancio di un pomeriggio di (classica) follia ultrà entrano anche tre agenti feriti per l'aggressione subita e quattro fans ospiti arrestati.

I timori della vigilia hanno trovato conferma nella cronaca degli episodi che hanno scandito le ore antecedenti al fischio d'inizio del match di Coppa. Il campanello d'allarme è scattato su via Cavour, nei pressi del commissariato: è lì che s'è verificato il raid dei facinorosi. La vista degli uomini in divisa è stato solo il pretesto per alimentare disordine e incidenti: il gruppo di agenti s'è trovato a fronteggiare quella pattuglia di assalitori, la situazione ha rischiato di degenerare.

Gli ultrà ospiti hanno provocato disordini anche all'interno dello stadio.
Gli ultrà ospiti hanno provocato disordini anche all'interno dello stadio.

Tutto è iniziato con un copione già noto: il lancio di bottiglie e di altri oggetti ha fatto il paio con le detonazioni di petardi pesanti scagliati dai supporter praghesi. Le cariche delle forze dell'ordine hanno sedato gli animi ribollenti dei più esagitati: quattro tifosi sono stati messi in stato di fermo. Il contatto ha spinto le autorità ad aumentare il cordone di sicurezza nelle zone limitrofe all'impianto: strade chiuse e particolare attenzione alla bretella di Ponte Milvio, messa sotto controllo e isolata così da evitare che proprio in quel punto – spesso ambito di scontro tra opposte fazioni – si verificassero incidenti.

La situazione è peggiorata con l'arrivo dei circa quattromila sostenitori dello Slavia all'Olimpico. L'ingresso è stato tormentato e furibondo per il tentativo (riuscito) di una parte di ultras di cercare il ‘faccia a faccia' con i romanisti: hanno superato la zona di rispetto nel settore ospiti e hanno provato a dirigersi verso la Curva Nord. L'intervento degli steward ha fatto da cuscinetto ma la gazzarra non è stata indolore. C'è stato un lancio di oggetti da una parte all’altra ma, per fortuna, la situazione è rientrata in breve tempo.

Tafferugli sono scoppiati anche all'interno del settore ospiti occupato dai fans provenienti da Praga.
Tafferugli sono scoppiati anche all'interno del settore ospiti occupato dai fans provenienti da Praga.

L'esibizione della pettorina gialla macchiata di sangue ha fatto da epilogo a quel frangente, almeno fino a quando agenti della polizia non sono andati a riprenderla. Ai tifosi cechi era stata anche vietata una coreografia: avrebbero voluto esporre lo stesso slogan scritto sulle magliette nere indossate per la trasferta nella Capitale. "Ave Slavia" era la dicitura a corredo di una foto raffigurante Giulio Cesare.

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