Il trofeo di guerra dei tifosi dello Slavia all’Olimpico: la pettorina sporca di sangue di uno steward
La pettorina di uno steward dello stadio Olimpico mostrata come trofeo di guerra. A Roma, in occasione della partita di Europa League tra i giallorossi e lo Slavia Praga, è successo anche questo a corredo di una giornata resa turbolenta dagli incidenti provocati dai tifosi cechi arrivati nella Capitale. È un'immagine forte, che dice tutto e spiega qual è stato il clima all'esterno e all'interno dell'impianto capitolino per i tafferugli scoppiati a causa dell'irruenza dei sostenitori ospiti. Nel bilancio di un pomeriggio di (classica) follia ultrà entrano anche tre agenti feriti per l'aggressione subita e quattro fans ospiti arrestati.
I timori della vigilia hanno trovato conferma nella cronaca degli episodi che hanno scandito le ore antecedenti al fischio d'inizio del match di Coppa. Il campanello d'allarme è scattato su via Cavour, nei pressi del commissariato: è lì che s'è verificato il raid dei facinorosi. La vista degli uomini in divisa è stato solo il pretesto per alimentare disordine e incidenti: il gruppo di agenti s'è trovato a fronteggiare quella pattuglia di assalitori, la situazione ha rischiato di degenerare.
Tutto è iniziato con un copione già noto: il lancio di bottiglie e di altri oggetti ha fatto il paio con le detonazioni di petardi pesanti scagliati dai supporter praghesi. Le cariche delle forze dell'ordine hanno sedato gli animi ribollenti dei più esagitati: quattro tifosi sono stati messi in stato di fermo. Il contatto ha spinto le autorità ad aumentare il cordone di sicurezza nelle zone limitrofe all'impianto: strade chiuse e particolare attenzione alla bretella di Ponte Milvio, messa sotto controllo e isolata così da evitare che proprio in quel punto – spesso ambito di scontro tra opposte fazioni – si verificassero incidenti.
La situazione è peggiorata con l'arrivo dei circa quattromila sostenitori dello Slavia all'Olimpico. L'ingresso è stato tormentato e furibondo per il tentativo (riuscito) di una parte di ultras di cercare il ‘faccia a faccia' con i romanisti: hanno superato la zona di rispetto nel settore ospiti e hanno provato a dirigersi verso la Curva Nord. L'intervento degli steward ha fatto da cuscinetto ma la gazzarra non è stata indolore. C'è stato un lancio di oggetti da una parte all’altra ma, per fortuna, la situazione è rientrata in breve tempo.
L'esibizione della pettorina gialla macchiata di sangue ha fatto da epilogo a quel frangente, almeno fino a quando agenti della polizia non sono andati a riprenderla. Ai tifosi cechi era stata anche vietata una coreografia: avrebbero voluto esporre lo stesso slogan scritto sulle magliette nere indossate per la trasferta nella Capitale. "Ave Slavia" era la dicitura a corredo di una foto raffigurante Giulio Cesare.