Il trasferimento di Cristiano Ronaldo al Manchester United è stato fatto in giardino
Il ritorno di Cristiano Ronaldo al Manchester United è stata l'operazione compiuta sul gong del mercato estivo. Un colpo a sorpresa rispetto alle voci che avrebbero voluto il campione portoghese al Manchester City. È cambiato tutto nel giro di poco tempo: quando CR7 ha lasciato la Juventus e l'Italia (senza troppi rimpianti e in tutta fretta) sapeva che la prossima destinazione sarebbe stata ancora una volta la Premier League ma che avrebbe indossato di nuovo la maglia dei Red Devils è divenuto certezza solo in un secondo momento.
Quando a Old Trafford hanno saputo che il "figlioccio" di Sir Alex rischiava di finire con Pep Guardiola s'è mosso Ferguson in persona (oltre a una serie di messaggi arrivati al calciatore) per indirizzare diversamente l'esito di una trattativa che sembrava scritta. Affrontarlo come avversario non sarebbe stato un problema, vederlo con addosso la casacca dei diretti rivali era ipotesi che gli faceva bollire il sangue nelle vene. È così che s'è messa in moto la macchina organizzativa, è stato alimentato il tam tam e il pressing che – con il benestare del via libera da parte della proprietà – ha portato il campione a non avere dubbi sulla scelta anche in virtù di uno stipendio che lo rende il più ricco nel campionato inglese.
A raccontare un retroscena, uno dei particolari finora taciuti sul trasferimento di CR7 è stato l'ex calciatore Gary Lineker, oggi opinionista TV. Lo ha fatto nel corso del podcast Match Of The Day Top 10 rivelando che il fatidico sì a corredo dell'ingaggio dell'ex Real è avvenuto in un momento e in un contesto particolare. Una location che può sembrare inconsueta, a margine di un'estate rocambolesca per il cinque volte Pallone d'Oro.
Diciamolo pure a carte scoperte… È successo tutto nel giardino di casa mia – ha ammesso l'ex giocatore, spiegando dove si trovasse il vice presidente esecutivo dello United -. Ed Woodward è un buon amico e vive proprio accanto a me. Quando ha detto sì alla firma di Cristiano Ronaldo era nel mio giardino. Quando è arrivato era al telefono con Jorge Mendes (l'agente di Ronaldo, ndr). Spero di non dire troppo ma se un giorno me lo permetterà, mostrerò la sua foto mentre era seduto e parlava con il procuratore.