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Il tradimento di Ronaldo: “Il calcio è troppo noioso. Preferisco il tennis, posso guardarlo per ore”

L’ex calciatore dell’Inter, vincitore di due Mondiali con il Brasile, ha candidamente ammesso di preferire il tennis al calcio. Ronaldo ha detto: “Il calcio è diventato noioso, non riesco a guardare partite complete”.
A cura di Alessio Morra
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Luis Nazario da Lima, in arte Ronaldo è stato uno dei calciatori più forti della storia, nonostante abbia dovuto fare i conti con una serie di infortuni al ginocchio. Ha vinto i Mondiali, il Pallone d'Oro, ha lasciato un ricordo meraviglioso. Oggi però il ‘Fenomeno' preferisce il tennis al calcio, che non riesce a guardare più e che giudica addirittura noioso.

Ronaldo ha segnato un'epoca nel calcio

Con il Brasile ha vinto i Mondiali del 1994, era minorenne non giocò mai, nel 1998 raggiunse la finale, nel 2002 rivinse la Coppa del Mondo, doppietta alla Germania in finale e pure il titolo di capocannoniere. Due Palloni d'Oro (1997, 2002), una sfilza di trofei, l'esperienza con l'Inter, che è stata poco fortunata per gli infortuni ma esaltante per gol e giocate. Ha vestito pure le maglie di Milan e Real Madrid. Il ‘Fenomeno' però adesso gioca a tennis, lo fa per diletto e dilettandosi ha scoperto di amarlo pure più del calcio, che ora non riesce più a seguire come una volta.

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"Non riesco a guardare partite di calcio complete"

Nel gala annuale dell'Academy di Patrick Mouratoglou, uno dei coach più apprezzati del tennis, tra gli ospiti c'era anche il brasiliano Ronaldo che quando è salito sul palco ha fatto la sua dichiarazione d'amore al tennis: "Ora lo amo più del calcio. È incredibile. Non riesco a guardare le partite di calcio complete. È troppo noioso. Ma posso passare cinque ore a guardare il tennis. È pazzesco".

Ronaldo il tennis lo pratica, ci gioca e vuole migliorare, anche se ha alcune lacune: "Mi alleno tre volte a settimana, ho sempre uno spirito competitivo, voglio migliorare ogni giorno. Ma ho dei difetti che nemmeno Patrick può risolvere". Questo non è un problema, non deve diventare un professionista, anzi un fenomeno come lo è stato nel calcio.

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