Il tour de force della Roma per giocare 20 minuti, De Rossi sbotta: “Non siamo stati aiutati”
I venti minuti che restano da giocare contro l'Udinese obbligano la Roma a un ritmo di impegni serrato che prosciuga energie fisiche e mentali. Europa League (qualificazione in semifinale conquistata contro il Milan), campionato (sconfitta dolorosa all'Olimpico per mano del Bologna) poi di nuovo per due volte campionato (per il recupero coi friulani incastrato giovedì 25 aprile e per la trasferta di Napoli), infine il primo atto della sfida col Bayer Leverkusen che sorride e medita vendetta rispetto a un anno fa (quando in panchina c'era Mourinho).
Cinque match in una settimana, un tour de force di quelli che obbligano a mettere l'elmetto e restare in trincea fino a quando la bufera non sarà passata. Daniele De Rossi ne ha parlato (anche) al termine della gara contro i felsinei persa in maniera netta nel posticipo di Serie A, lasciando a terra punti pesanti nel duello per la Champions. Ha solo sfiorato la questione ma quanto detto in tv è stato sufficiente a chiarire con quale stato d'animo i giallorossi abbiano accolto la decisione della Lega presa trovare un ‘buco' all'incontro sospeso per il malore capitato a Ndicka.
"Non siamo stati molto aiutati ma è meglio se non affrontiamo più l'argomento – le parole del tecnico romanista -. Il problema di giocare venti minuti non è certo di energie fisiche che vanno via, perché faremmo più fatica in allenamento. Il punto è si tratta di una fatica mentale visto il viaggio e la preparazione della partita".
Farsene una ragione nonostante tutto. Alla Roma non resta altro nella consapevolezza che sulla carta è attesa da una serie di impegni ‘tosti'. "Facciamo finta che siamo Europa League, che ci tocca sempre il giovedì, e proviamo così a gestire le nostre risorse – ha aggiunto DDR -. La corsa è lunga per il campionato e per la coppa dove mancano due battaglie per raggiungere la finale. Di fronte a noi ci sarà una squadra, il Bayer, ancora imbattuta".
Leccarsi le ferite. Il tonfo inatteso in casa contro il Bologna è un graffio sul cuore ma De Rossi non cerca attenuanti di alcun tipo, nemmeno il ricorso facile facile (e comprensibile) al calendario intasato che porta con sé stress e quant'altro succhi via anche l'anima. "Facciamo questo lavoro da tanto tempo e dobbiamo essere abituati a gestire le emozioni. Contro il Bologna non abbiamo disputato una prestazione eccezionale poi quando abbiamo subito il gol del 3-1 è stato come prendere una mazzata tremenda".