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Il Tottenham è un disastro contro il Liverpool: non ha fatto un tiro in porta in tutta la partita

Nonostante il vantaggio nella gara d’andata il Tottenham è rimasto impietrito contro il Liverpool che accede alla finale di Coppa di Lega: i numeri degli Spurs sono impietos.
A cura di Ada Cotugno
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La sconfitta del Tottenham nella semifinale di Coppa di Lega è stata una vera disfatta: il Liverpool ha vinto per 4-0 e in campo è stato un vero dominio, a discapito degli Spurs che ne sono usciti malissimo nonostante al vittoria per 1-0 nella gara d'andata giocata appena un mese fa. L'uscita dalla coppa è l'ultimo dei problemi perché la situazione dei londinesi è preoccupante e non si vedono margini di miglioramento. Ad allarmare è soprattutto il fatto che in tutta la partita non sono riusciti a fare un tiro in porta, nonostante un attacco ben fornito e la necessità di dover rimontare per provare a superare il turno.

Il Tottenham non ha fatto tiri in porta contro il Liverpool

A guardare la partita sembra quasi che gli Spurs non siano mai scesi in campo: è stato un disastro su tutti i fonti in una partita che teoricamente vedeva avvantaggiato il Tottenham per la vittoria trovata nella gara d'andata di inizio gennaio. Un piccolo vantaggio che è stato completamente dilapidato dall'atteggiamento svogliato e dall'incapacità dei giocatori di saper reagire alle difficoltà. Così è arrivata la sconfitta per 4-0, ma a rendere tutto più drammatico ci sono i numeri impietosi, sui quali i tifosi stanno già dibattendo con molta rabbia.

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Per tutta la partita il Tottenham non ha fatto un solo tiro in porta: neanche per una singola volta i giocatori sono riusciti a impensierire Kelleher che ha vissuto una serata fin troppo tranquilla per essere la semifinale della Coppa di Lega. Per di più gli uomini di Postecoglu hanno chiuso il ritorno con il 36% di possesso palla, il simbolo di una squadra passiva e senza idee entrata in una grande crisi in questa stagione. I commenti del giorno dopo sono impietosi e i tifosi hanno ormai perso tutta la pazienza nei confronti dei giocatori e dell'allenatore che adesso rischia grosso.

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