Il Toronto è davvero misero, Bernardeschi alza la voce: “Non sappiamo come passare la palla”
Va di male in peggio il Toronto, che ha perso ancora una volta in Major League Soccer: la sconfitta per 1-0 in casa dell'Austin, arrivata in pieno recupero, precipita ulteriormente la formazione canadese, che è desolatamente ultima nella Eastern Conference. Del resto la squadra di Lorenzo Insigne e Federico Bernardeschi non vince mai: l'attuale striscia horror di risultati dice un solo punto conquistato nelle ultime quattro partite, in mezzo c'è anche la sconfitta nel derby di coppa col Montreal.
Il problema del Toronto è che, tolti i due italiani campioni d'Europa, è davvero scarso, pur riconoscendo l'alibi delle numerose assenze tra infortuni e squalifiche. E a giudicare dalle dichiarazioni di Bernardeschi nel dopo partita del match giocato in Texas anche lo spogliatoio non è più tanto allineato col tecnico Bob Bradley, ex CT della nazionale statunitense ma anche padre del capitano della squadra, l'ex romanista Michael. Ad Austin Bernardeschi ha giocato 66 minuti impalpabili prima di essere sostituito, mentre Insigne era assente: l'ex attaccante del Napoli si è nuovamente infortunato, in un inizio di stagione per lui maledetto.
Al termine della gara, Bernardeschi ha parlato da leader, esponendosi non poco con dichiarazioni che sono apparse un attacco molto forte al tecnico Bradley: l'ex juventino ha parlato di calciatori che "non sanno come passare il pallone" e di "un'idea di gioco" completamente assente, a partire dagli allenamenti.
Il 29enne toscano, che è il quarto giocatore più pagato del campionato (inclusi bonus) con quasi 6 milioni di euro netti, ci è andato giù duro, esprimendosi in un sufficiente inglese: "Giochiamo palla lunga, non abbiamo un'idea di gioco. Penso che questa città, i tifosi, tutti, non lo meritino. E penso che forse dobbiamo cambiare qualcosa. Abbiamo bisogno di un po' più di tattica. Abbiamo bisogno di un'idea di come giochiamo, perché questo è il vero problema per me. È impossibile giocare così quando giochiamo senza un'idea".
Alla domanda se il problema fosse nell'esecuzione del piano di gioco o nel piano di gioco stesso, Bernardeschi ha risposto tirando in ballo palesemente la guida tecnica: "Non abbiamo costruzione nel gioco, quando abbiamo il pallone non sappiamo come passarlo. Questo è il vero problema, perché non lo alleniamo. Perdiamo ogni partita. Pareggiamo, perdiamo, pareggiamo, perdiamo. A volte vinciamo. Ma non ci posso credere, sinceramente. Questo non va bene per i giovani giocatori. Devono migliorare e crescere con un'idea di calcio… Abbiamo bisogno di un'idea di calcio".
Bernardeschi in questo avvio di stagione ha messo a referto 3 gol e 2 assist in 15 partite, mentre Insigne è fermo a 2 reti in sole 8 presenze. Il terzo italiano della squadra, Raoul Petretta, è sceso in campo 11 volte senza lasciare traccia. Troppo poco per invertire una tendenza che i numeri espongono impietosamente: la squadra canadese ha vinto solo una delle ultime 11 partite e non segna in campionato dal 29 aprile, il che significa 404 minuti di digiuno. Un'enormità, che fa capire come sia impossibile vincere con queste premesse. "È stata una sconfitta molto dura – ha detto il tecnico Bradley a fine partita – i giocatori sono usciti devastati". Ora si fa dura anche per lui, soprattutto se le critiche di Bernardeschi sono lo specchio di quello che pensa gran parte dello spogliatoio.