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Il titolo della Juventus crolla in Borsa dopo l’eliminazione dalla Champions League

All’apertura delle contrattazioni in Borsa il titolo del club bianconero ha fatto registrare un saldo negativo del 6.5% oscillando tra il 5.68 e 5.80 nelle ore successive. È la reazione dei Mercato all’eliminazione della Juventus agli ottavi di finale di Champions. Dopo Ajax e Lione il saldo è ancora una volta negativo.
A cura di Maurizio De Santis
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La reazione dei Mercati all'eliminazione della Juventus dalla Champions è l'ennesimo boccone indigesto dopo la serata amara contro il Porto. All'apertura delle contrattazioni in Borsa il titolo del club bianconero ha fatto registrare un saldo negativo del 6.5% oscillando tra il 5.68 e 5.80 nelle ore successive. La vittoria (inutile) per 3-2 ai supplementari ha determinato il terzo fallimento consecutivo della ‘vecchia signora' nonostante i favori del pronostico: Ajax (quarti, stagione 2018/2019) e Lione (ottavi, stagione 2019/2020) le precedenti uscite di scena con poca gloria e tanta rabbia.

Il crollo in Piazza Affari dopo il fallimento in Champions

Altri crolli a Piazza Affari avevano caratterizzato i flop in Coppa, in particolare in occasione della sfida persa con i ‘lancieri' il rosso arrivò addirittura a toccare il 22.96% mentre dopo la scoppola con i francesi si attestò intorno al 5% a febbraio (per la sconfitta in trasferta nella gara di andata) fino a toccare il 9% ad agosto (quando la Juve mancò la qualificazione pur battendo per 2-1 i transalpini al ritorno). Rispetto al dato generale di un anno (+16.13%), è negli ultimi sei mesi (-10.08%) che l'andamento del brand ha perso appeal con un andamento costante verso il basso (-1.31% negli ultimi 30 giorni).

Il riflesso del flop in Coppa sul bilancio

Sono alcuni dei dati che fotografano quale sia oggi (e quale sarà in futuro) la ricaduta del fallimento sportivo a bilancio e sugli investimenti sostenuti per tentare la conquista della Champions. Uno su tutti: l'ingaggio di Cristiano Ronaldo che in campo non ha prodotto i dividendi sperati e ha costretto il club a fare salti mortali per quadrare i conti, ricorrendo alla strategia delle plusvalenze e di cessioni dolorose. È in questo scenario che la realtà delle cifre alimenta pessimismo: al 31 dicembre 2020 la perdita a bilancio era di 113.7 milioni mentre l’ultimo rendiconto chiuso lo scorso giugno (condizionato dai riflessi del Covid) ha indicato un rosso di quasi 90 milioni.

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