Il tifoso del Sudtirol che era da solo a Benevento spiega come fa: “Sono impiegato, prendo ferie”
Da essere un anonimo tifoso di una squadra di Serie B a diventare il prototipo del sostenitore più accanito e innamorato della propria squadra del cuore: il buon Damian Gruber in poche ore ha visto il proprio nome e volto finire praticamente ovunque, e del resto davvero non è da tutti farsi 850 chilometri da Bolzano a Benevento e poi sciropparsi lo stesso lunghissimo viaggio al ritorno, per un totale di 1800 chilometri, per andare in trasferta al seguito della squadra che si ha sposato da bambini.
E infatti a Benevento, per fare il tifo per il suo Sudtirol con tutto il fiato e il cuore che aveva, c'era solo lui, Damian, la cui figura con sciarpa al collo spiccava – e non poteva essere altrimenti – in un settore ospiti per il resto completamente vuoto. Inevitabile che se ne accorgessero tutti, dai tifosi del club campano, che lo hanno omaggiato espondendo in curva lo striscione "Onore a chi macina chilometri", ai giocatori della squadra bolzanina, che dopo il successo per 2-0 frutto dei gol di Belardinelli e Cissé sono andati a salutarlo e ringraziarlo, ricompensandolo anche con la maglietta donatagli da Andrea Masiello.
Se il Sudtirol di Bisoli vola in classifica dopo questa preziosissima vittoria esterna, ottavo risultato utile consecutivo che lo porta al quarto posto in classifica della cadetteria, tre soli punti dietro il secondo posto del Genoa che vale la promozione in Serie A, dal canto suo Damian cerca a sua volta di raggiungere gli stadi delle trasferte nel tempo più breve possibile, operazione non facile visto che parte dall'estremo nord dell'Italia. Altra scelta non ha, è una persona che ha un lavoro come tutti e dunque non dispone di tempo libero infinito.
Gruber spiega come fa a conciliare il lavoro con la passione calcistica che lo porta anche a centinaia di chilometri da casa (e dal posto di lavoro): "Faccio l'impiegato, Confartigianato tedesco a Bolzano, ma grazie al mio super capo riesco a liberarmi sempre – racconta a Sportitalia – A Benevento sono andato da solo perché non c'era nessuno disposto a scendere e prendersi due giorni di ferie, presumo, ma questo non ferma la mia passione. Comunque solitamente anche al Sud siamo ben 10/20 persone".
"Vado in trasferta spesso, quest'anno ho saltato solo Reggio Calabria per motivi logistici ed economici, era a fine agosto la domenica sera – spiega Damian – A Benevento ci sono arrivato facendo in macchina Bolzano-Bergamo, poi in aereo per Napoli e lì ho noleggiato una macchina. Vado allo stadio dalla stagione 2009/10 quando siamo saliti in C1. Contento del risultato ma per me alla fine è secondario. Mi piace andare in trasferta e vedere città, stadi e tifoserie nuove".