Il tempo scaduto tra il Napoli e Insigne: “Ma dove vuoi che vada?”
"Ma dove vuoi che vada?". La frase citata al procuratore Vincenzo Pisacane spiega bene qual è lo stato dell'arte della trattativa (o del lungo addio) tra il Napoli e Lorenzo Insigne per il rinnovo del contratto. Tra domanda (guadagnare l'ingaggio attuale che si aggira sui 5 milioni) e l'offerta (3.5 milioni di base fissa più una parte consistente in bonus) c'è distanza ma non è solo questione di soldi. "Di tempi, di modi, di educazione, di gesti", racconta l'agente nell'intervista al Corriere dello Sport. Ce n'è abbastanza per aggiungere un altro tassello al mosaico del rapporto difficile, controverso, di odio e amore tra il club e il calciatore. "In 16 anni mai vista una cosa del genere", aveva detto poche settimane fa. E da allora nulla è cambiato. Anzi.
"Se vuole andare via ce ne facciamo una ragione", è il concetto che spesso il presidente, Aurelio De Laurentiis, ha utilizzato quando s'è trovato a discutere della questione rinnovo. E la direzione presa, al netto della possibilità che nella prossima stagione gli azzurri riescano a qualificarsi in Champions, è chiara: abbassare il monte ingaggi, ringiovanire la rosa con nuovi talenti che in futuro possono costituire fonte di plusvalenze vitali per il bilancio e rilanciarsi verso un nuovo ciclo. L'emergenza Covid, i mancati incassi, scelte di mercato improvvide, risultati nefasti (aver chiuso per 2 anni di fila fuori dai primi quattro posti ha tolto al Napoli la fonte di sostentamento preziosa dei ricavi di Coppa) hanno stretto la cinghia e il range entro il quale la società intende operare.
Messa così appare abbastanza chiaro come per Insigne (ma il concetto vale anche per altri calciatori come Mertens) "il tempo è scaduto". Lo ribadisce il suo agente che non va alla guerra con AdL ma chiarisce che l'attesa è durata anche abbastanza. "Tutto calcolato, scientifico – dice -. A gennaio, quando si apre il mercato, bisognerà trovare una soluzione e tutto può cambiare". Il capitano è in scadenza di contratto, da gennaio sarà libero di accordarsi con un altro club, trovare la sistemazione che ritiene più adeguata per sé (anche a livello economico, che male c'è?), scegliere la squadra che gli offre maggiori stimoli.
Gli estimatori non mancano, tanto in Italia quanto all'estero. Inter, Juventus e Lazio (dove ritroverebbe Sarri) sono alcune delle squadre che attendono alla finestra in Serie A. Il Tottenham (dove c'è Paratici, ex Juve) è l'ultima delle società che dall'estero si è aggiunta al novero dei club che potrebbero essere interessati a Insigne, compreso quel Toronto che – dicono dall'America – sarebbe disposto a fare follie (15 milioni netti di stipendio) per avere il 24 partenopeo.
Eppure nel Napoli c'è chi crede che, alla fine, la platea di offerte per il calciatore non sia così nutrita. "Credevano che nessuno potesse essere interessato a lui e qualcuno mi disse: ma dove vuoi che vada?", le parole di Pisacane. Già, ma perché arrivare a questo punto, per giunta, nella stagione in cui puoi giocarti lo scudetto e lotti per la Champions?