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Il super tifoso di Maradona non lo ha mai lasciato: è padre di Mara e Dona, oggi è nato Diego Amado

Nel giorno del primo anniversario della morte di Diego Armando Maradona, dall’Argentina arriva una storia incredibile. Il protagonista è il tifoso numero uno del Pibe de Oro.
A cura di Antonio Moschella
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La realtà a volte supera la fantasia. Nel caso di Walter Rotundo, questo assioma va ben oltre le previsioni più surreali, e lascia pensare a un'influenza divina o quasi, specialmente per la ricorrenza. Abitante di Buenos Aires, questo 39enne impiegato amministrativo è conosciuto come il fan numero 1 di Diego Armando Maradona, la cui morte avveniva proprio un anno fa. Padre delle gemelle Mara e Dona, che nel luglio scorso hanno compiuto dieci anni, Rotundo ha ricevuto il più bel regalo che un fanatico del Pelusa potesse aspettarsi: alle 15 argentine di oggi è nato suo figlio Diego Amado, avuto dalla sua nuova compagna Victoria Tamara Gutierrez. Una circostanza da far allibire persino i più accecati ammiratori del 10 argentino, il quale sembra aver compiuto un altro miracolo dal cielo, come per molti accaduto l'11 luglio scorso in occasione della vittoria dell'Argentina in Coppa America.

Lacrime d'amore

La storia di Rotundo è quella di un ragazzo che si sentì tutt'uno con Maradona dopo una sconfitta, ossia quella della finale del mondiale di Italia '90. In quella notte romana, Diego Maradona si era lasciato andare in un pianto straziante che aveva commosso tutta l'Argentina, in special modo il piccolo Walter, che allora aveva meno di dieci anni. "Mi commossi in modo estremo a vedere questo ragazzo piangere per la sua nazione, dopo una sconfitta ingiusta", conferma Rotundo, il quale in quel momento contemplava le lacrime del 10 insieme a suo padre, che a sua volta gli fece notare l'impegno e la dedizione di un calciatore capace di andare ben oltre lo sport e nel quale si sarebbe identificato. Da quel momento in poi Rotundo sarebbe diventato il principale fan di Maradona, senza però mai andare al di là della frontiera tracciata dal rispetto. Walter non avrebbe mai cercato il contatto con Diego come un cacciatore di autografi, ma l'avrebbe amato con il tatto giusto. Nel luglio del 2011 la sua ex moglie gli avrebbe poi dato il regalo più bello, due gemelle che si sarebbero chiamate Mara e Dona. "È un regalo del cielo", avrebbe detto la madre delle due bambine, che hanno compiuto dieci anni pochi mesi fa.

Rispetto per Diego

Mai invasivo e sempre profondamente grato senza disturbare, Rotundo sarebbe poi entrato in contatto con le figlie di Maradona, Dalma e Giannina, le quali in futuro avrebbero mandato, insieme alla madre Claudia Villafañe, un regalo a Mara e Dona. Un incontro sfiorato con il suo idolo non avrebbe mai cambiato i sentimenti del suo ammiratore più umile e spassionato. Diego avrebbe in seguito ricevuto una foto delle due gemelle e si sarebbe immortalato con essa. Questa foto è adesso tatuata sulla schiena di Rotundo, il quale non ha mai conosciuto dal vivo Maradona ma si è sempre mostrato fiero di essere riuscito a fargli avere un'istantanea delle sue due figlie, il cui nome le legava eternamente a lui. Ma la sua ammirazione per il 10 argentino si manifestò anche in un'altra occasione: nell' aprile 2004 il Pelusa fu infatti ricoverato nella clinica Suizo-argentina di Buenos Aires per gravi problemi cardiaci, e in tanti accorsero fuori dall'ospedale bonaerense per vegliare su di lui. Rotundo, che all'epoca era stagista all'Olé, giornale sportivo argentino, fu invitato a recarsi sul posto per informare. Ma il suo rifiuto fu netto: "Mi nego in modo assoluto a che il mio nome possa essere associato con la morte di Diego in un articolo. Andrò fuori all'ospedale e non per lavorare, ma per pregare affinché si riprenda al meglio". E così fu. Il suo amore per Maradona, iniziato nel 1990, lo spinse ad allontanarsi dal giornalismo. Lo ha premiato poi col passare del tempo, prima con Mara e Dona e poi con la nascita di Diego Amado a un anno esatto dall'addio del suo celeberrimo omonimo dalla vita terrena. Lo ha premiato con una storia impressionante, che Mara, Dona e Diego Amado racconteranno per sempre.

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