Il sodale di Conte che fa vomitare i giocatori del Tottenham in allenamento: “Muori, ma finisci”

"Muori, ma finisci". "La vittoria appartiene ai forti". E ancora: "Allenati oggi per correre domani". Bastano questi tre motti del ‘marine' Gian Piero Ventrone (uno dei membri dello staff di preparatori atletici composto anche da Costantino Coratti e Stefano Bruno) per spiegare qual è la dimensione in cui Antonio Conte e i suoi collaboratori hanno portato il Tottenham.
È un rapporto di lunga quello che lega il suo fedelissimo e il tecnico pugliese. È lui l'uomo che fa vomitare i calciatori in allenamento, li porta fino allo stremo delle forze, massacrandoli con una metodologia di lavoro che strapperebbe un sorriso anche al sergente Hartman.
Non esistono distinzioni tra chi è titolare (e ha prospettiva di giocare di più) e chi parte in seconda fila. Tutti devono essere allineati. Tutti devono essere pronti.
Le immagini dei calciatori a terra, distrutti, doloranti e affaticati, in preda a malori raccontano la durezza del sistema di lavoro a cui i calciatori sono sottoposti. Harry Kane sentiva il cuore che gli scoppiava. Son si rotolava per terra, aveva le gambe pesanti come pietre ed era molto provato.

In Corea, dove gli Spurs si trovano per la tournée estiva, non si tiene conto nemmeno delle temperature e dell'umidità che ti ammazza il fiato. Gli esercizi di corsa brutali, quelle 42 ripetute fatte a ritmi elevati, fanno parte della tabella di marcia che assomiglia a un percorso di guerra e sopravvivenza.
È per il tuo bene… ora fa male poi vedrai. Sembra dire Conte che sa cosa vuol dire avendo provato sulla pelle la durezza e l'importanza di sessioni micidiali ma necessarie.

Ivan Perisic, che ne ha saggiato i metodi all'Inter, ride sotto i baffi. Sa già cosa lo aspetta, di quale morte deve morire: se vuoi correre di più e meglio degli avversari hai bisogno anche di una capacità di resistenza fuori dal comune. È questione fisica e psicologica, di spingersi oltre ogni limite.
Ma è solo una parte del percorso che il tecnico salentino ha tracciato a Londra come fossero le Tavole della Legge. La sua legge. Che blinda ogni aspetto della vita dell'atleta, a cominciare dall'alimentazione per la quale non sono ammessi sgarri e dal pranzo che deve svolgersi a orari programmati, insindacabili.

Niente ketchup e maionese. Azzerati i succhi di frutta, le bibite gassate. La pizza è proibita. L'aceto tradizionale è stato sostituito dall'aceto balsamico e dall'olio d'oliva.
E se ancora non basta ci sono altri cibi assolutamente naturali che hanno proprietà benefiche. Quelle bacche di Goji ricche di antiossidanti e un toccasana per fegato, reni e polmoni. Corri come mangi. E una ripetuta di allunga la vita. Muori ma finisci, non c'è scelta.