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Il segreto di Mihajlovic: si è operato ma non ha detto nulla, in panchina con antidolorifici

Sinisa Mihajlovic sapeva da un mese che la sua malattia si stava ripresentando minacciosa: operatosi ad inizio marzo, non ha detto nulla a giocatori e staff del Bologna fino a ieri.
A cura di Paolo Fiorenza
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Sinisa Mihajlovic ha scelto di giocare d'anticipo e dall'inizio della prossima settimana sarà ricoverato all'Ospedale Sant'Orsola di Bologna per sottoporsi ad una terapia atta a prevenire una nuova aggressione della leucemia mieloide acuta che gli fu diagnosticata nel 2019 dopo una vacanza in Sardegna. "Purtroppo dalle ultime analisi sono emersi dei campanelli d'allarme che potrebbero far presagire a una ricomparsa della malattia", ha spiegato in una toccante conferenza stampa andata in scena sabato a Casteldebole.

Ed allora ecco un nuovo ricovero nella struttura d'eccellenza del capoluogo emiliano, durante il quale il Bologna sarà nelle mani dello staff del 53enne tecnico serbo, che tuttavia dall'ospedale continuerà a seguire le vicende della sua squadra, attualmente 12ª in classifica e reduce da due sconfitte consecutive: "Dovrò sicuramente saltare alcune partite, ma ho già fatto allestire tutto a livello tecnologico per seguire la squadra".

Sinisa Mihajlovic allena il Bologna da 3 anni
Sinisa Mihajlovic allena il Bologna da 3 anni

Dopo tre cicli di chemioterapia e un trapianto di midollo osseo, Mihajlovic è chiamato dunque a "dare un'altra lezione" ad una malattia "subdola e bastarda", come ha detto battagliero ai giornalisti. E quanto sia pugnace lo spirito di Sinisa lo spiega bene il retroscena svelato dalla Gazzetta dello Sport. Quei campanelli d'allarme che preannunciavano il ritorno della leucemia hanno cominciato a suonare dopo la partita pareggiata con la Salernitana lo scorso 26 febbraio. Mihajlovic non ha detto niente a nessuno, è andato in panchina nel successivo match pareggiato in casa col Torino il 6 marzo e poi, per avere certezze sull'evoluzione della malattia, si è dovuto sottoporre ad un intervento chirurgico non banale.

È un'operazione che solitamente richiede una degenza di una settimana in ospedale, ma il tecnico serbo ha fatto in modo di essere a casa la sera stessa dell'intervento. Poi la mattina dopo si è recato a Casteldebole per dirigere l'allenamento, a dispetto di chi gli diceva che era una follia e lo invitava a riposarsi. Dolorante, con i punti di sutura ancora freschi, Sinisa era lì, a malapena in piedi, vicino ai suoi ragazzi, a cui non ha detto nulla: "Sono un professionista, c'è la Fiorentina. Dobbiamo risalire in classifica". Poi è andato in panchina contro i viola imbottito di antidolorifici.

Una volta ottenuta la risposta diagnostica e dunque consapevole di doversi sottoporre a nuove terapie, Mihajlovic ha informato i dirigenti del club rossoblù, incontrando poi il presidente Saputo a Bologna. Neanche allora ha detto cosa stava succedendo a squadra e staff, preparando il match con l'Atalanta come se nulla fosse. Poi ieri la rivelazione fatta a tutti e l'appello a non mollare: "Nelle difficoltà si misurano il coraggio e la capacità di reazione degli uomini, sono sicuro che i giocatori non mi deluderanno, io lotterò per loro e loro per me, sono bravi ragazzi e bravi giocatori". Mihajlovic sa che i suoi ragazzi gli daranno tutto, a cominciare dal prossimo match in casa del Milan.

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