Il segreto del Papu Gomez: “In campo guardo sempre l’arbitro, è quello posizionato meglio”
La carriera del Papu Gomez è svoltata in un caldo pomeriggio di giugno nel 2016, all'alba della sua terza stagione con la maglia dell'Atalanta. Il giorno dell'arrivo di Gian Piero Gasperini sulla panchina della Dea. L'idea di calcio dell'ex tecnico del Genoa si è trasformata, gradualmente, nel contesto ideale per esaltare le caratteristiche del Papu. Che pure si è dovuto adattare ad interpretare un copione diverso rispetto a quello a cui era abituato. Prima da esterno, con la missione di accentrarsi sistematicamente, poi come trequartista.
Spostato sulla trequarti, Gomez ci ha messo un po' per trovare i giusti riferimenti in campo. Il posizionamento incide in ogni ruolo, nel calcio, ma tra le linee conta ancora di più. E il Papu ha impiegato qualche tempo per capire come galleggiare alle spalle del centrocampo avversario senza finire in pasto ai difensori centrali. Oggi è diventato un maestro nell'interpretazione del ruolo di trequartista. Grazie agli insegnamenti di Gasperini e ad una figura insospettabile: l'arbitro.
L'ha raccontato lo stesso argentino nel corso di un'intervista rilasciata a El Pais.
"Sapete cosa guardo in campo? Dov'è l'arbitro. Chi è l'uomo meglio posizionato in tutto il campo? L'arbitro! È sempre solo, lontano dal casino, molto spesso libero. Per questo sono solito guardarlo e mi avvicino sempre alla sua posizione. Attraverso questo ed altri trucchi ho imparato a giocare tra le linee".
Guardando le partite dell'Atalanta, la tendenza svelata da Gomez trova riscontro nei suoi movimenti in campo. D'altronde è così: l'arbitro deve sempre essere vicino al cuore dell'azione, in un posto che gli garantisca la migliore visione possibile del gioco, ma senza intralciare i calciatori e le possibili linee di passaggio. E Gomez lo cerca con lo sguardo, costantemente, senza stargli incollato ma alla ricerca dello spazio. Consapevole che lo troverà proprio lì, in prossimità dell'arbitro.
Anche Gasperini ha confermato il segreto del Papu, spiegando com'è nata l'intuizione di analizzare la posizione dell'arbitro per trovare spazi invisibili agli altri.
"È una cosa che notiamo spesso quando vediamo le partite, vediamo che l’arbitro è sempre posizionato bene e smarcato. Inoltre dalla sua posizione riesce sempre ad avere una visione completa del campo. È ideale per andare a ricevere il pallone, il Papu l'ha capito e sfrutta questa situazione di gioco".
Sembra facile, eppure non lo è. Serve un cervello calcistico di primo livello per sfruttare tutte le possibili situazioni di vantaggio in campo. E al Papu Gomez il genio calcistico non manca.