249 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il segno con le mani di Kvaratskhelia che pochi hanno visto: ha un significato speciale

Dopo il gol all’Udinese il georgiano ha fatto un gesto che ha un valore intimo particolare e scandisce la fine della lunga astinenza dal gol: non segnava da marzo scorso.
A cura di Maurizio De Santis
249 CONDIVISIONI
Il gesto fatto da Kvaratskhelia dopo la rete con l'Udinese è un messaggio d'amore.
Il gesto fatto da Kvaratskhelia dopo la rete con l'Udinese è un messaggio d'amore.

Rabbia agonistica, voglia di spaccare il mondo, battere la sfortuna aggrappandosi al talento e alle sue forze, poi il tocco sotto con il quale ha scavalcato il portiere e l'esplosione di gioia sotto la curva. Khvicha Kvaratskhelia ha messo tutto se stesso nella (bellissima) azione al termine della quale ha accompagnato la palla in rete.

La sorte, che fino allora gli aveva fatto lo sgambetto (due legni) è rimasta incantata e lo ha lasciato passare: la tenacia con la quale ha strappato la sfera al difensore dell'Udinese, l'ha ghermita e poi difesa dall'uscita di Silvestri con una carezza leggera fino al boato del Maradona che è stato una liberazione. Gol e assist in uno stesso match, lo ha fatto per 6 volte a partire dalla scorsa stagione (dato Opta) come Messi quando giocava ancora in Europa. Chapeau.

Il bacio del georgiano, euforico per essere tornato finalmente al gol.
Il bacio del georgiano, euforico per essere tornato finalmente al gol.

Il georgiano ha urlato con tutta la genuinità del ragazzo che va a prendersi l'abbraccio dei suoi tifosi, che non ce la faceva più a tenersi addosso quel magone perché non segnava da ben 6 mesi e una decina di giorni dopo l'acuto nello 0-4 a Torino (19 marzo scorso), che di colpo non si riconosce più e sta male, che non capisce, che era ieri quando festeggiava lo scudetto e oggi non si arrende alla depressione.

Dov'è finita la magia del giovane inserito tra i candidati al Pallone d'Oro? Cosa è successo al calciatore che la Fifa ha nominato per il The Best? Ha trovato la risposta con una prodezza che lo riconcilia anzitutto con se stesso, spazza via i cattivi pensieri di queste settimane e riannoda i fili del rapporto (anche) con l'allenatore.

Lo racconta anche il gesto che ha (ri)fatto a margine di quell'euforia debordante, mentre i ragazzini gli saltano intorno. Kvara s'è voltato verso gli spalti e ha incrociato le mani a mimare uno dei caratteri dell'alfabeto georgiano la lettera ნ che trasposta in quello italiano indica la n, ovvero l'iniziale di Nitsa, la donna della sua vita che ha scelto come sposa.

Non è la prima volta che lo mima, bisogna andare abbastanza indietro nel tempo (fino al match col Monza dell'anno scorso) per rivedere quella celebrazione. L'aveva scelta al debutto a Verona come forma alternativa di intima esaltazione per aver richiamato il campione NBA dei Golden State Warriors, Stephen Curry, ‘facendo finta di dormire'. E oggi ha tirato fuori quella che era rimasta chiusa in un cassetto del cuore.

È il segnale che le nuvole nere sono andate via e Kvara sembra sia tornato a fare Kvaradona. L'ultima volta che s'era abbandonato a un gesto finito sotto i riflettori (e di ben altro tenore) era stato per quel "ma che fai?" polemico nei confronti del tecnico, Rudi Garcia, che lo aveva cambiato a pochi minuti dalla fine dell'incontro per mandare in campo Zerbin al suo posto.

249 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views