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Il Sassuolo è irriconoscibile, la Lazio vince 2-0 al Mapei Stadium: Sarri scarta i regali neroverdi

Una convincente Lazio batte 2-0 un deludente Sassuolo al Mapei Stadium grazie ai gol di Felipe Anderson e Luis Alberto frutto di due clamorosi errori della difesa neroverde.
A cura di Michele Mazzeo
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Riparte con una convincente vittoria esterna il cammino della Lazio nella Serie A 2023-2024 : i biancocelesti battono infatti 2-0 un irriconoscibile Sassuolo al Mapei Stadium di Reggio Emilia nell'anticipo della nona giornata e proseguono la risalita in classifica agganciando momentaneamente l'Atalanta (sconfitta all'Olimpico proprio prima della sosta per le Nazionali) al sesto posto. Un successo importante dunque per i capitolini che dà continuità alla serie di risultati positivi inanellata nelle ultime settimane.

Una vittoria arrivata al termine di un match in cui la compagine di Maurizio Sarri (per l'occasione, causa squalifica, sostituito in panchina dal suo vice Martusciello) è stata agevolata, e non poco, dai tantissimi errori commessi dai padroni di casa. Da una delle tante palle perse nel tentativo di avviare l'azione dal basso dei neroverdi nasce infatti il gol del vantaggio ospite firmato da Felipe Anderson (alla prima marcatura stagionale) su assist di Castellanos (preferito ancora ad Immobile): Luis Alberto aggredisce alto Tressoldi scippandogli il pallone che finisce tra i piedi del centravanti argentino che a sua volta serve immediatamente l'esterno brasiliano che tutto solo batte Consigli siglando lo 0-1. E da un altro pasticcio difensivo degli emiliani (questa volta è Boloca il protagonista in negativo) ha origine anche la rete del raddoppio segnata dal trequartista spagnolo che, con un delizioso scavetto, ha permesso alla Lazio di andare all'intervallo con un comodissimo doppio vantaggio che, per quanto visto in campo nei primi 45 minuti di gioco, le va addirittura stretto. Zero infatti le azioni pericolose create nella prima frazione da Berardi e compagni, che invece devono ringraziare il proprio portiere per aver limitato i danni.

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In avvio di ripresa Dionisi prova ad invertire la rotta del suo Sassuolo effettuando tre sostituzioni con Erlic, Vina e Thorstvedt che prendono il posto dei deludentissimi Tressoldi, Pedersen e Racic, E la mossa del tecnico emiliano sembra funzionare con i padroni di casa che si presentano in campo con un piglio diverso mettendo in apprensione la retroguardia biancoceleste come mai fatto per tutto il primo tempo. Le contromosse telecomandate da Sarri dalla tribuna, Zaccagni e Cataldi al posto degli ammoniti Pedro e Rovella,  danno però nuova linfa alla Lazio che torna ad aggredire alto gli avversari mettendoli in grande difficoltà e creando nuove chance per trovare la rete del 3-0 che avrebbe chiuso definitivamente i giochi con largo anticipo, ma Consigli e la fortuna (nel caso della conclusione a botta sicura di Cataldi stampatasi sul palo) tengono in vita le speranze di rimonta dei neroverdi.

Al 15′ della ripresa arriva anche l'episodio che avrebbe potuto cambiare del tutto l'inerzia del match: Provedel esce fuori dall'area e, una volta che viene superato dal pallone, lo afferra con le mani in presa alta; l'arbitro Di Bello interrompe l'azione e mostra il cartellino rosso all'estremo difensore tra le proteste della panchina biancoceleste ma dopo diversi minuti di attesa arriva il verdetto del VAR che sconfessa la decisione presa in campo dal direttore di gara (le immagini video mostrano infatti come il portiere della Lazio prenda il pallone proprio nel momento in cui questo è sulla linea della sua area di rigore). Espulsione cancellata dunque e speranze del Sassuolo che si riducono ulteriormente. Da lì al fischio finale infatti gli emiliani ci provano andando anche più volte al tiro, ma lasciando inevitabilmente il fianco scoperto alle veloci ripartenze dei capitolini che si divorano in più occasioni il gol del 3-0 (clamoroso l'errore sottoporta del neoentrato Vecino) colpendo anche il secondo palo di giornata con il colpo di testa di Zaccagni sugli sviluppi di un calcio d'angolo.

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