Il Sassuolo contro l’Inter: “Vietare grandi acquisti a chi non ha possibilità economiche”
Nella giornata di oggi il consiglio federale della Figc ha deliberato il rinvio al 30 giugno degli stipendi del mese di marzo relativi alla Serie A. Inizialmente, la scadenza era prevista il 31 maggio, ma sei società (Inter, Sampdoria, Genoa, Cagliari, Benevento e Crotone) hanno richiesto lo slittamento, che è stato concesso. Non tutti i club, però, sono d'accordo con la misura. A fornire un punto di vista diverso è, infatti, Giovanni Carnevali. L'amministratore delegato del Sassuolo ha detto la sua sul tema a "La politica nel pallone", su Rai Gr Parlamento:
Onestamente non credo sia giusto, perché nel momento in cui si prendono impegni vanno mantenuti e bisogna avere rispetto di tutte le persone. Le società più in difficoltà possono trovare un accordo di buon senso con i giocatori, che sono i primi a poter venire loro incontro.
La possibilità di accordarsi con i giocatori e l'esempio del Sassuolo
L'ultima soluzione paventata da Carnevali, in realtà, non ha riscosso molto successo, almeno tra i calciatori dell'Inter. La rosa nerazzurra, infatti, non ha accettato il taglio di due mensilità e sia la società di proprietà del gruppo Suning sia la Juventus dovranno cercare di convincere i propri giocatori almeno a spalmare sul prossimo esercizio le mensilità non pagate in questa stagione, anche se non è assolutamente detto che questi accattino una soluzione di questo tipo. Lo stesso Carnevali è tornato sulla possibilità del taglio di due mensilità, rimarcando la bontà del lavoro fatto dal suo Sassuolo:
Sono cose che vanno studiate bene, deve essere un discorso univoco. Noi abbiamo già pagato aprile, ma questo dovrebbe essere normale, qualsiasi azienda deve pagare gli stipendi in tempi regolari.
Il pensiero sul modo di operare dei grandi club e sulla Superlega
L'amministratore delegato dei neroverdi non risparmia, infine, una frecciata a quelle grandi squadre che continuano a fare mercati importanti pur non potendoselo permettere e torna sulla questione Superlega, ferita ancora non rimarginata:
Credo che non dovrebbero essere permessi acquisti importanti, che consentono ad alcuni club di ottenere grandi risultati, se non questi non hanno le possibilità economiche per sostenerli. Capisco i problemi delle grandi società, ma le difficoltà ci sono per tutti e penso che in un momento come questo ci debbano essere unione e solidarietà.