Il sacrificio estremo dell’Inter per Calhanoglu: costerà più di 30 milioni
L'ingaggio di Hakan Çalhanoğlu è un'operazione intelligente e a buon mercato dell'Inter che lo acquista a parametro zero. Non è solo una questione di costi, che sembra collidere con la linea dell'austerity della società, ma di opportunità sportiva e di esigenze cautelari in relazione alla situazione attuale della rosa. A Simone Inzaghi occorre un calciatore alla Luis Alberto, che dà qualità e ‘strappi' in mezzo al campo, accende la manovra e affonda il colpo, in grado di inventare la giocata per compagni e mettere un po' di fantasia e imprevedibilità nello sviluppo della manovra. Il turco è sicuramente un affare opinabile per età (27 anni) e integrità fisica, oltre al livello tecnico. E in questo momento tra i nerazzurri i due giocatori che hanno un profilo del genere sono incertezza assoluta a causa delle condizioni fisiche.
Il primo è Christian Eriksen il cui futuro è una grande incognita alla luce della sofferenza cardiaca e delle normativa che in Italia è molto più severa rispetto ad altri Paesi. Potrà tornare a giocare? Non si sa. E potrà farlo ancora in Serie A? Per adesso non c'è risposta. L'esempio di Daley Blind è incoraggiante ma andare in campo con un defibrillatore sottocutaneo è materia che nel nostro campionato si scontra con i margini molto ristretti del regolamento.
Il secondo è Stefano Sensi. La mancata convocazione per l'ennesimo infortunio muscolare della carriera (e da quando è all'Inter) ha fatto scattare un ulteriore campanello d'allarme. Il club ha investito su di lui una cifra importante (circa 25 milioni di euro tra prestito oneroso e opzione per il riscatto) ma il rendimento altalenante, condizionato dai guai fisici, ha di fatto depotenziato attese e ambizioni. L'ultimo stop è arrivato alla vigilia degli Europei, quando Roberto Mancini ha richiamato al suo posto Matteo Pessina (in gol contro il Galles, quando si dice il destino…).
È nel solco del sacrificio estremo che vanno lette le parole dell'amministratore delegato dell'Inter, Giuseppe Marotta. "Credo che il primo obiettivo sia ridurre i costi, come il costo del lavoro – ha ammesso al TgR il dirigente -, quindi gli stipendi dei giocatori che incidono in modo forte e poi, in subordine, valorizzare al massimo le risorse". Non c'è controsenso ma sano realismo al netto di una strada tracciata da tempo e che ha portato anche a separazioni dolorose (l'addio ad Antonio Conte).
Quanto incide l'operazione Çalhanoğlu sul bilancio del club? Il centrocampista turco firmerà un contratto di 3 anni con stipendio netto di 5 milioni a stagione più uno in bonus. Sui conti dell'Inter peserà, al lordo, 9.30 milioni di euro a stagione (27/28 milioni), somma alla quale vanno aggiunte le commissioni da corrispondere all'agente – che possono essere spalmate per evitare oneri contabili eccessivi – per un importo complessivo di oltre 30 milioni.