Il rituale dell’Italia agli Europei: Vialli, il pullman e quella scena che si ripete
"Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male", diceva Eduardo De Filippo. Un pensiero che a quanto pare anche gli azzurri sembrano aver fatto proprio, in occasione degli Europei, finora rivelatisi assai fortunati. Il gruppo di Mancini anche nella marcia d'avvicinamento alla semifinale contro la Spagna, ha ripetuto una serie di piccoli riti scaramantici messi in pratica già in occasione dei match precedenti. Protagonista di uno di questi anche il capo delegazione della Nazionale Gianluca Vialli.
La grigliata di gruppo dopo la vittoria, la partita a padel del commissario tecnico, e infine anche la riproposizione esatta della sequenza con cui i giocatori arrivano e si siedono nel pullman in partenza da Coverciano (con Acerbi primo e Donnarumma ultimo). A proposito di pullman c'è anche chi, rischia ogni volta di essere dimenticato, volontariamente però. Si tratta di Gianluca Vialli, capo delegazione e figura che con la sua esperienza e il suo carisma si sta rivelando fondamentale nel gruppo diretto dal gemello Roberto Mancini.
Tutto è nato da un imprevisto accaduto prima della seconda partita dell'Italia a Euro 2020. In occasione della partenza da Coverciano in direzione Roma per il match contro la Svizzera, Gianluca Vialli è stato quasi "dimenticato" all'esterno del Centro tecnico, con l'autobus della squadra che già si era messo in moto. Fortunatamente tutti si sono accorti in tempo dell'assenza dell'ex bomber che così tra un sorriso e uno sfottò, è salito sul pullman.
Una situazione che da lì in poi si è trasformata in un vero e proprio rito scaramantico. Anche in occasione della partenza da Coverciano, prima di prendere il volo per l'Inghilterra, dove la Nazionale disputerà la semifinale contro la Spagna martedì 7 luglio, la situazione con protagonista Vialli è stata volontariamente riproposta. L'ex centravanti è stato l'ultimo a salire sul mezzo, dopo che questo si era già mosso. E la speranza ora è che tutto vada come in occasione dei precedenti, anche in campo.