Il ritorno di Cristiano Ronaldo in Europa League dopo 20 anni è un disastro: in campo è inguardabile
L'ultima volta che si era visto Cristiano Ronaldo calcare i campi dell'Europa league risale oramai a 20 anni fa, quando con la maglia dello Sporting Lisbona all'età di 17 anni fece il suo primo ingresso in quella che allora si chiamava Coppa Uefa. Una vita e una carriera fa: giovedì sera, contro la Real Sociedad, davanti ad un Old Trafford tutto esaurito, Cr7 è sceso in campo schierato da titolare da ten Hag, ma tutto è andato per il verso sbagliato.
Il territorio di caccia preferito da sempre in campo internazionale per Cristiano Ronaldo è e resterà la Champions League, competizione a cui si è legato a doppio filo per successi, record (è il miglior marcatore di sempre con 141 gol) e prestazioni che lo hanno decretato tra i migliori in assoluto nel firmamento mondiale del calcio. Una Coppa che manca maledettamente al fuoriclasse portoghese oramai giunto nella fase conclusiva di una straordinaria carriera e che lui stesso ha rincorso per una intera estate: con il Manchester qualificatosi solamente per l'Europa League, Ronaldo (e Jorge Mendes in prima persona) ha fatto di tutto per provare a cercare un club che giocasse la Champions.
Un'estate fatta di chiacchiere e nuove polemiche sulla sua complicata permanenza a Manchester, tra tensioni con il tecnico e il club sia nel periodo pre stagionale, sia nelle prime uscite dello United. Voci che vedevano Cristiano Ronaldo volersene andare a tutti i costi, pronto anche a ridursi il lauto ingaggio, alla ricerca di una finestra in Champions League che lo ha spinto fino alle soglie del Napoli, club al quale si è scoperto era entrato realmente in contatto, tanto da chattare con Luciano Spalletti in persona.
Alla fine, la triste sessione di mercato ha visto Cr7 restare laddove era, a Manchester, in un squadra che lo ha emarginato in un progetto tecnico in cui è diventato semplicemente un giocatore come tanti altri, senza le insigne da titolare inamovibile e – tanto meno – da fuoriclasse di riferimento. tanta panchina, sostituzioni, gavetta. Fino alla serata di Europa League contro la Real Sociedad, dove è tornato titolare (giocando per 90 minuti) al centro dell'attacco in una formazione che vedeva schierato anche l'ultimo arrivato in casa United, Casemiro, ex compagno del portoghese ai tempi del Real Madrid.
Non è andata assolutamente come si era previsto: il Manchester United è uscito sconfitto da Old Trafford, perdendo il debutto nel Gruppo F in quello che per tutti è considerato uno scontro diretto per la prima posizione del Girone. Dopo oltre 7.200 giorni, il ritorno in Europa League per Cr7 è andato nel peggiore dei modi: fatale il rigore al 59′ segnato da Brais Mendez che ha condannato i red devils all'amara e contestata sconfitta. Ma sotto la lente di ingrandimento dei tifosi, la pessima prestazione del portoghese, inguardabile in campo. Tante le critiche nei confronti del 5 volte Pallone d'Oro, autore di una prestazione assolutamente insufficiente costellata da diversi errori tutt'altro che consoni alla sua classe.
Ronaldo si è divorato almeno cinque nitide palle gol mettendo a risalto una lucidità sotto porta e una condizione psicofisica tutt'altro che rassicurante. La tecnica che da sempre lo ha contraddistinto, così come il suo naturale killer instinct sono scomparsi: impacciato, sempre in ritardo e impreciso, sia di testa che con i piedi. Ten Hag gli aveva regalato la possibilità di ritrovarsi e far ritrovare il sorriso al popolo United. Missione miseramente fallita.
