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Il rito di iniziazione di Ronaldo è da brividi: “Ci chiedevamo se avrebbe cantato”. Poi lo shock

Venerdì sera, Manchester. Lo United è riunito a cena alla vigilia del match di Premier League contro il Newcastle, che poi vincerà per 4-1 con doppietta di Cristiano Ronaldo. La squadra si aspetta il classico rito di iniziazione del portoghese, assieme agli altri nuovi arrivati Varane e Sancho: una canzoncina tra risate e lazzi. Ed invece nella sala cala il silenzio.
A cura di Paolo Fiorenza
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Cristiano Ronaldo si è ripreso immediatamente il Manchester United nell'unico modo che conosce: scaraventando palloni alle spalle dei portieri avversari. La doppietta segnata all'esordio contro il Newcastle ha riportato il tempo indietro di 12 anni Oltremanica, visto che CR7 è di nuovo sulle prime pagine di giornali e siti web, esattamente come lo era nel 2009, quando lasciò la Premier League per accasarsi al Real Madrid. In mezzo c'è stata l'esperienza in chiaroscuro con la Juventus, positiva se si vedono i numeri e i due Scudetti, fallimentare se l'obiettivo del progetto era mettere finalmente le mani sulla Champions League.

Bomber cinico e spietato, goleador seriale come pochi nella storia del calcio, allo United Ronaldo ha voluto mostrare subito anche il suo volto da leader, sorprendendo tutti alla vigilia del match contro i Magpies di sabato pomeriggio. È accaduto infatti che la squadra fosse riunita a cena in hotel ed i nuovi arrivati in casa Red Devils dovessero prestarsi al classico rito di iniziazione. Qualcuno ingenuamente pensava che il portoghese avrebbe fatto come tutti, salendo magari in piedi su una sedia per intonare una canzoncina tra i lazzi dei compagni, ma l'uomo di Funchal aveva ben altre idee.

"C'era Raphael (Varane), Jadon (Sancho) e ovviamente Cristiano – racconta a TalkSport Lee Grant, 38enne portiere presente in rosa dello United, che svela cosa invece è accaduto, ovvero un discorso da brividi fatto alla squadra – Eravamo tutti in ansia, chiedendoci se si sarebbe alzato e avrebbe cantato. Ma si è alzato ed è stato brillante. Ovviamente non ho intenzione di divulgare quello che ha detto".

Ci ha pensato allora il Sun a svelare il contenuto quasi epico delle parole di Ronaldo, che sono cadute come macigni carichi di gloria passata e futura nella sala, su cui è calato il silenzio assoluto. Un discorso shock con cui CR7 ha subito fatto capire che da ora in poi non si scherzerà più e il verbo deve essere quello che lui pratica da sempre: vincere. "Sono tornato al Manchester United per due motivi – ha esordito – Il primo è perché amo il club. Il secondo è che amo la mentalità vincente che cresce tra le fila di questo club. Non sono tornato a fare la cheerleader. Se volete avere successo, allora ho bisogno che amiate questo club dal profondo del vostro cuore. Dovete mangiare, dormire e combattere per questo club. Che giochiate o non giochiate, dovete supportare i vostri compagni di squadra e dare sempre il 100% per il club".

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"Sono qui per vincere e nient'altro. Vincere ci porta la felicità. Io voglio essere felice e voi?", ha chiesto Ronaldo retoricamente ai compagni, aggiungendo poi di aver assistito da lontano alle difficoltà degli ultimi anni dello United dopo l'addio di Alex Ferguson, ammettendo che il club "ha avuto un crollo". Ma ha detto alla squadra che credeva in loro e che avevano abbastanza talento per tornare alla vittoria: "Siete tutti giocatori fantastici e io credo in voi, altrimenti non sarei tornato. I tifosi vi sosterranno se darete il massimo. Voglio creare una mentalità vincente, così quando un giorno mi ritirerò, la mentalità vincente rimarrà e questo gruppo di giocatori dominerà il calcio, come abbiamo fatto in passato. Io farò del mio meglio per la squadra, ma ho bisogno anche del vostro supporto. Siete pronti a combattere? Siete pronti a lasciare tutto in campo?".

Inutile dire che la risposta della squadra è stata un'autentica ovazione per Ronaldo, dopo un discorso così trascinante. Chissà se alla Continassa ne ha mai fatti con questo livello di leadership…

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