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Il ripescaggio dell’Italia ai Mondiali in Qatar: un miraggio nascosto nel regolamento della FIFA

La sconfitta dell’Italia contro la Macedonia nella semifinale dei playoff ha eliminato la Nazionale azzurra dai prossimi Mondiali. Qualcuno sogna il ripescaggio della formazione di Mancini: cosa dice il regolamento.
A cura di Paolo Fiorenza
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Quattro anni e quattro mesi dopo quel 13 novembre 2017 in cui l'Italia di Gian Piero Ventura pareggiò 0-0 a San Siro contro la Svezia gettando un intero Paese nello sconforto, rieccoci qua: ancora fuori dai Mondiali, ancora ad immaginarci nel dicembre prossimo davanti alla televisione per assistere alle partite degli altri e scegliere una squadra per cui simpatizzare, perché sennò non c'è sfizio. Stavolta fa ancora più male, perché l'Italia di Mancini è campione d'Europa in carica e tanto maggiore è l'altezza da cui si cade, tanto più forte è la botta. Nessuno lo riteneva davvero possibile, almeno non nella semifinale dei playoff contro la Macedonia del Nord: era già tutto pronto per la narrazione epica della vigilia della sfida decisiva col Portogallo. E invece Trajkovski e i suoi modesti compagni, dalla valutazione e dagli stipendi imparagonabili a quelli degli azzurri, ci hanno mandato a casa senza pietà.

Le ore successive alla disfatta di Palermo sono quelle della ricerca delle responsabilità – la vittoria ha tanti padri, la sconfitta è notoriamente orfana – con Mancini e Gravina in cima all'elenco ed a seguire molti dei calciatori osannati appena qualche mese fa. Poi c'è l'elaborazione del lutto calcistico, della sofferenza tifosa. Quando si è disperati ci si appella a tutto pur di uscire dall'incubo. C'è una parola che è spuntata sui social, il cui suono lenisce il dolore e fa partire la mente verso lidi lontani: ripescaggio. Si invocano le circostanze più improbabili per consentire all'Italia di partecipare ugualmente ai Mondiali in Qatar, nonostante non si sia neanche qualificata alla finale dei playoff. Si invita il Ct azzurro a schierare la migliore formazione possibile nella partita di martedì contro la Turchiadi fatto un'amichevole – perché "sarebbe meglio vincere in caso di ripescaggio". Si parla di guerra e pace, di squalifiche e ranking: è l'ultima spiaggia del tifo calcistico, quella più irrazionale.

La disperazione dell'Italia al fischio finale del match con la Macedonia
La disperazione dell'Italia al fischio finale del match con la Macedonia

Ma c'è davvero una possibilità che l'Italia venga ripescata ai prossimi Mondiali di calcio? Realisticamente la risposta è no, e tuttavia i regolamenti della FIFA contemplano uno scenario di questo tipo, sia pure remotissimo. La premessa del possibile ripescaggio dell'Italia, così come di qualsiasi altra Nazionale che non è riuscita a qualificarsi ai Mondiali del 2022, è che dai medesimi venga esclusa qualche rappresentativa che invece ha staccato il pass sul campo. L'ipotesi che venga aumentato il numero delle partecipanti concedendo una wild card alla squadra azzurra in quanto campione d'Europa è invece assolutamente campata in aria: il format del torneo in Qatar è intoccabile.

Al di là di scenari di guerra che nessuno auspica e senza tirare in ballo la possibilità che l'Ucraina non possa disputare la semifinale del suo playoff rinviato a giugno contro la Scozia, visto che in questo caso sarebbero comunque gli scozzesi ad andare avanti nel mini tabellone affrontando poi il Galles che ha battuto l'Austria, l'esclusione di una Nazionale qualificata dai Mondiali in Qatar potrebbe essere possibile solo in caso di sospensione o espulsione della sua Federazione calcistica da parte della FIFA, con la conseguenza che né la Nazionale di quel Paese né i suoi club potrebbero partecipare a competizioni calcistiche ufficiali. I due scenari, sospensione ed espulsione, sono disciplinati da due articoli del regolamento degli statuti FIFA, il 16 e il 17.

Nel primo si legge: "Il Congresso può sospendere un'associazione membro solo su richiesta del Consiglio. Fermo restando quanto sopra, il Consiglio può, senza voto del Congresso, sospendere temporaneamente con effetto immediato un'associazione membro che viola gravemente i propri obblighi. Una sospensione approvata dal Consiglio sarà in vigore fino al prossimo Congresso, a meno che il Consiglio non abbia revocato tale sospensione prima di tale Congresso". Nell'articolo successivo è poi scritto: "Il Congresso può espellere un'associazione membro solo su richiesta del Consiglio se: (a) non adempie ai propri obblighi finanziari nei confronti della FIFA; o (b) viola gravemente gli Statuti, i regolamenti o le decisioni della FIFA; o (c) perde lo status di associazione che rappresenta l'associazione calcistica nel suo Paese".

Gianni Infantino regge con polso fermo le sorti della FIFA
Gianni Infantino regge con polso fermo le sorti della FIFA

La sospensione di una Federazione dalla FIFA, pur altamente improbabile al livello delle Nazionali qualificate ai Mondiali, non è peraltro una rarità in assoluto e la motivazione più frequente è l'ingerenza della politica negli organi calcistici dei vari Stati. Basta tornare indietro di un mese esatto, allo scorso 25 febbraio, per trovare due Federazioni calcistiche sospese dalla FIFA, che dunque nel caso si fossero qualificate ai Mondiali avrebbero perso il diritto a prendervi parte: Kenya e Zimbabwe. Le federazioni di entrambi gli Stati sono state sciolte dai rispettivi governi l'anno scorso, inducendo il Consiglio FIFA a sospenderle a febbraio da tutte le attività calcistiche internazionali.

"Abbiamo dovuto sospendere due delle nostre federazioni affiliate, Kenya e Zimbabwe, entrambe per interferenza del governo nelle attività delle federazioni calcistiche – ha detto a febbraio il presidente della FIFA Gianni InfantinoLe associazioni sono sospese con effetto immediato e sanno cosa bisogna fare per essere riammesse o revocare le sospensioni". In precedenza il segretario generale della FIFA Fatma Samoura aveva scritto alla Federcalcio dello Zimbabwe e alla Federcalcio del Kenya informandole delle sospensioni: "Di conseguenza, a partire dal 24 febbraio 2022, ZIFA (la Federcalcio dello Zimbabwe, ndr) perde tutti i suoi diritti associativi come definiti nell'articolo 13 dello Statuto FIFA, con effetto immediato e fino a nuovo avviso. Le rappresentative ZIFA e le squadre di club non sono quindi più autorizzate a prendere parte a competizioni internazionali fino alla revoca della sospensione. Ciò significa anche che né ZIFA né alcuno dei suoi membri o funzionari possono beneficiare di programmi di sviluppo, corsi o formazione da FIFA e/o CAF ".

Realisticamente la possibilità che una delle Federazioni qualificate ai prossimi Mondiali si butti la zappa sui piedi o venga intralciata – in maniera ugualmente autolesionistica – dal proprio governo, facendo la fine di Kenya e Zimbabwe, è davvero improbabile, pur con tutto il tifo per i colori azzurri. Ma nel caso in cui qualche Nazionale venga esclusa dal torneo in Qatar, chi verrà ripescato? La risposta a questa domanda è contenuta nel regolamento preliminare FIFA dei Mondiali 2022, che all'articolo 6 ("Sostituzione") recita: "Se una qualsiasi associazione si ritira o viene esclusa dalla competizione, la FIFA deciderà sulla questione a sua esclusiva discrezione e intraprenderà qualsiasi azione si ritenga necessario". Non c'è dunque un criterio predeterminato per scegliere la Nazionale che sarebbe eventualmente ripescata in caso di buco nel tabellone dei Mondiali. Forse è meglio pensare a mettere le basi per una Nazionale che possa evitare di fare figuracce come quella scesa in campo contro la Macedonia…

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