Il rinnovo di Mbappè al PSG apre allo scontro totale e scoppia il caos: “È inaccettabile e falso”
Non c'è pace nel vedere Kylian Mbappè vestire ancora la maglia del PSG. L'annuncio del rinnovo del fenomeno classe '98 arrivato dopo mesi di speculazioni su una sua sempre più imminente partenza da Parigi e dal campionato francese, ha riscritto le regole del calciomercato sia in termini economici sia in quelli geopolitici del pallone europeo. Dopo le cifre pazzesche messe sul piatto, adesso è il tempo di feroci accuse sul mancato trasferimento più discusso di sempre.
150 milioni al momento della firma per rimanere sotto la Torre Eiffel, con un contratto principesco che prevede emolumenti da 30 milioni a stagioni. Così il Paris Saint Germain ha sbaragliato tutta la concorrenza, spiazzando il mondo del calcio che ha visto la stella transalpina rinverdire il proprio accordo totale con i parigini, a corredo di dichiarazioni d'assoluto amore che hanno avuto il sopravvento sull'aspetto economico. Vero in parte, perché la permanenza a Parigi è stata conquistata presentando l'offerta migliore che ha praticamente messo un intero club nelle mani di un singolo giocatore.
E a Madrid? È rimasta l'amarezza di chi non ha visto concretizzarsi quanto oramai proclamato da tempo, con il Real che ha fatto spallucce vedendo rifiutata un'offerta altrettanto indecente e ben impegnato in un obiettivo al momento ancora più grande rispetto all'arrivo di Mbappè e che ha lasciato spazio alle considerazioni di Javier Tebas, il numero uno de LaLiga che ha ferocemente attaccato il movimento francese: "Un affronto per tutto il mondo del calcio" aveva tuonato poche ore dopo l'annuncio ufficiale sui propri account social, per poi affondare ancora il coltello della polemica.
"È impossibile che il Paris Saint Germain possa rispettare l’attuale fair play finanziario con i numeri che ha e il contratto di Mbappè" ha quindi incalzato Tebas. "È impossibile ma è altrettanto evidente che sia del tutto impossibile bloccare questo accordo ma stiamo lavorando con uno studio legale francese per intraprendere azioni legali in Francia e nell’Unione Europea, e denunceremo la cosa alla Uefa". Parole che suono risuonate più che offensive nelle stanze del massimo organismo europeo con la gelida replica di Ceferin: "Nè il Real né Tebas si permettano di dire all'Uefa che cosa debba fare e cosa no".
Strali che sono giunti anche a Parigi, dove Mbappè e il PSG stanno preparando la loro novella luna di miele dorata perché le accuse di Tebas hanno trovato terreno fertile anche nelle parole del suo alter ego francese, Vincent Labrune che ha alimentato ulteriore caos ai vertici delle rispettive Federcalcio: "Vogliamo esprimere nei termini più forti possibili la totale disapprovazione, e anche la nostra incomprensione, per i tuoi ultimi attacchi contro la Ligue 1 e uno dei nostri club" ha scritto, rivolgendosi direttamente a Tebas che ha poi apostrofato con toni rabbiosi. "È difficile seguire la sostanza dei fatti della tua lettera e quale rilevanza ha per LaLiga il rinnovo del contratto di un giocatore con un club di un altro campionato".
La reprimenda si trasforma così ben presto in un diretto contrattacco, riversando veleno sulla gestione spagnola a proposito di sostenibilità e stabilità, in una polemica da stadio: "Due dei vostri club – Real Madrid e Barcellona – hanno battuto una moltitudine di record negli ultimi dieci anni. In termini di valore dei trasferimenti, questi due club hanno battuto il record mondiale sei volte. In termini di stipendi dei giocatori, il Real Madrid ha attualmente due dei giocatori più pagati del calcio mondiale seduti sulla loro panchina. In termini di debito, si dice che Barcellona abbia un livello di debito di 1,5 miliardi di euro, e questo nonostante la Corte di giustizia europea abbia ritenuto che il Real Madrid e il Barcellona abbiano beneficiato di aiuti di Stato illegali. Negli ultimi 10 anni, LaLiga ha speso il 32% in più per i giocatori rispetto alla Ligue 1; e molto di più su giocatori stranieri al di fuori della tua stessa lega rispetto alla Ligue 1".
Tutto sacrosanto, fino allo strale finale lanciato da Labrune sul "caso" Mbappè che rispolvera altri antichi rancori, tra cui la tanto vituperata Superlega: "Il fatto che tu prenda pubblicamente e ripetutamente questa posizione contro la Ligue 1 su questo argomento e denigri la nostra Lega e i nostri club è sia inaccettabile che manifestamente falso. Sul tema dello squilibrio competitivo, l'apice è stato la recente Super League europea in fuga, fondata e tuttora mantenuta dai tuoi due club". Colpito e affondato, fino alla prossima accusa e al prossimo colpo di mercato.