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Il rimpianto di Mario Balotelli: “Magari un gol contro la Macedonia lo avrei fatto”

Mari Balotelli ha partecipato all’ultimo stage della Nazionale prima dei playoff ma non è stato incluso nella rosa dei convocati. Agli Azzurri è sempre mancato un 9 alla sua maniera. “Io manco quando si perde. Prima della partita nessuno lo pensava, dopo è troppo facile dirlo. Sotto porta sono bravino”.
A cura di Maurizio De Santis
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Mario Balotelli ha solo assaporato il ritorno in Nazionale con la convocazione per lo stage di Coverciano, l'ultimo prima dei playoff. Poi Mancini ha fatto altre scelte.
Mario Balotelli ha solo assaporato il ritorno in Nazionale con la convocazione per lo stage di Coverciano, l'ultimo prima dei playoff. Poi Mancini ha fatto altre scelte.

Mario Balotelli ci aveva sperato. Magari era davvero la volta buona. Magari, come accade nelle favole, ci sarebbe stato davvero un lieto fine per lui e per l'Italia. Finisce nel dimenticatoio, ritrova gol e sorriso in Turchia, riconquista la fiducia di Mancini, torna in Nazionale e la butta dentro nei match decisivi per la qualificazione. Un film da Oscar dei Mondiali con gli Azzurri che – ancora una volta – non faranno parte del cast.

Una bella trama, rimasta tale: pia speranza cullata fino a quando, nell'imminenza delle convocazioni prima del disastro Macedonia del Nord, il commissario tecnico non gli ha fatto sapere che almeno per i playoff non avrebbe trovato spazio nella sua lista. E allora il buon, vecchio Mario ci ha messo una pietra sopra e ha fatto un sorriso. C'è rimasto male? Sì ma in cuor suo sapeva che l'allenatore mai avrebbe sconfessato sacralità del gruppo e riconoscenza verso chi lotta da tempo (il credito di gratitudine è la trappola nella quale spesso resta impigliata la ragione), verso coloro che avevano sofferto e fatto l'impresa agli Europei. Erano argini invalicabili anche in un momento di estrema necessità.

Balotelli avrebbe atteso ancora e continuato a spaccare le porte e il mondo, poi chissà in Qatar ci sarebbe stato uno strapuntino anche per lui. Per un attaccante come lui che agli Azzurri è mancato come il pane: lo si era visto agli Europei, lo si è notato più ancora in un girone abbordabile dove è mancato il guizzo, il peso, il diversivo, la risorsa del "nove" che in un modo o nell'altro la butta dentro oppure aiuta a farlo. È lì a sgomitare e a prendere botte, a svettare di testa o a menar staffilate da fuori area.

L'ex attaccante di Inter e Milan oggi gioca in Turchia, nell'Adana allenata da Vincenzo Montella.
L'ex attaccante di Inter e Milan oggi gioca in Turchia, nell'Adana allenata da Vincenzo Montella.

Alla Nazionale sono mancate molte cose, questa è stata la più palese: produceva gioco ma lì davanti faceva solo il solletico agli avversari. "Anche io sono stato male per la sconfitta – le parole di Balotelli a Sky Sport -. Magari sarei potuto tornare in Nazionale lo stesso mentre così ho perso un'opportunità". Non è stata certo la prima: di occasioni ne ha avute sufficienza ma non è riuscito a sfruttarle. E adesso, ironia della sorte, c'è chi serba un po' di rimpianto per la scelta del ct di averlo lasciato a casa. Mario esplode in un risata amara ma appare sereno, non ce l'ha con nessuno.

Tantomeno con ‘Mancio' che non gli ha mai chiuso la porta in faccia ma è sempre stato chiaro: vieni in Azzurro solo se lo meriti. "Io manco quando si perde – ha aggiunto con ironia -. Prima della partita nessuno lo pensava, dopo è troppo facile dirlo. Con la Macedonia ci sono state tante occasioni e io sotto porta sono bravino. Non è che se c'era Mario l'Italia vinceva di sicuro. Però c'erano buone possibilità per fare un gol…".

Balotelli scherza con i compagni di Nazionale durante l'ultimo stage a Coverciano.
Balotelli scherza con i compagni di Nazionale durante l'ultimo stage a Coverciano.

Lasciate stare Mancini. In sintesi è questo il pensiero di Balotelli: lo elogia per il lavoro fatto finora con l'Italia, a cominciare dalla vittoria degli Europei sulla quale nessuno avrebbe scommesso. "Gli voglio comunque bene. Capisco la delusione e la tristezza della gente, ma Roberto Mancini è l'allenatore che ha fatto vincere un Europeo. Ha fatto un grande lavoro e sono felice che continui sulla panchina azzurra". 

E Mario che farà ora? Pensa alla Turchia, dove ha trovato ancora una possibilità per la carriera. Lascia che "l'aeroplanino" Montella gli dia abbastanza consigli da non perdersi più in chiacchiere. L'Adana rappresenta il suo futuro prossimo, lì può vincere (finalmente) la sfida della sua carriera. "Ne ho accettate tante nella mia vita e questa mi sta piacendo parecchio. Montella è un ex attaccante e può aiutarmi molto e darmi tanti consigli. Tornare in Serie A? Si capisce dal sorriso…". Ci vediamo da Mario, prima o poi.

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