Il retroscena di Morata, ha seguito da tifoso il Milan per i derby: “Nessuno se n’è reso conto”
Alvaro Morata è atteso dal suo primo derby di Milano, un appuntamento importantissimo per i giocatori che transitano sotto la Madonnina. Non sarà una partita come le altre visto tutto ciò che è accaduto nell'ultimo precedente: l'Inter ha vinto il suo Scudetto numero venti proprio al termine della partita contro il Milan e a loro volta i rossoneri sono reduci dai sei derby persi consecutivi. È facile capire quanto sia alta la posta in gioco, ma lo spagnolo conosce bene il valore di questa rivalità alla quale ha già assistito da tifoso, rigorosamente in incognito.
Morata al derby da tifoso
Pensando ai tifosi più accaniti del Milan presenti negli ultimi derby non si farebbe mai il nome di Morata. Eppure lui c'era a San Siro, con cappellino e occhiali scuri, per osservare più da vicino la squadra guidata da Stefano Pioli e fare il tifo: l0 spagnolo lo ha rivelato soltanto adesso che indossa la maglia rossonera, un aneddoto particolare che fa pensare a un legame più profondo e probabilmente coltivato da molto tempo da entrambe le parti.
In un'intervista rilasciata a Sky l'attaccante ha rivelato che è sempre stato attratto dall'atmosfera del derby di Milano, tanto da prendere l'aereo e atterrare in città per assistere alla partita dal vivo, confuso tra gli altri tifosi con il classico abbigliamento di chi vuole soltanto passare inosservato: "In passato sono veduto a vedere alcuni derby da tifoso, con cappellino e occhiali neri: nessuno se n’è reso conto. Volevo vedere l’atmosfera che c’era". Il suo travestimento da normale tifoso è stato un successo, ma adesso in campo non dovrà più nascondersi.
Toccherà anche a lui il compito di risollevare il Milan, reduce da una lunga striscia di insuccessi nelle partite contro l'Inter culminata con la conquista della seconda stella dei nerazzurri proprio nell'ultimo derby. Su questo l'attitudine di Morata è quella giusta per provare a cambiare il senso di marcia: "Si possono sbagliare passaggi e azioni, ma non la voglia di giocare col cuore e dare tutto in campo. Se dai il 100% non ci saranno lamentele in caso di sconfitta".