Il retroscena di De Laurentiis sul rinnovo di Osimhen: “Se suo umore è cambiato non posso fare nulla”
Aurelio De Laurentiis oggi era a Castelvolturno per stare vicino alla squadra in questo momento di difficoltà e ha parlato di alcune situazioni controverse che stanno tenendo banco in casa Napoli. Tra i tanti argomenti trattati dal massimo dirigente del club partenopeo c'è anche Victor Osimhen.
L'attaccante nigeriano sta vivendo un periodo piuttosto complicato, sia in campo che fuori, e la scorsa estate si è parlato spesso del suo mancato rinnovo di contratto come una lampadina di pericolo per il club azzurro. Il capocannoniere della scorsa Serie A è stato accostato ad alcuni club dell'Arabia Saudita ma poi non c'è stato nulla di concreto.
In merito alla vicenda rinnovo di Osimhen sono queste le parole di De Laurentiis: "Non sono mai stato non sereno nei confronti di Osimhen, ma si è sempre in due in queste cose: io sono rimasto lo stesso, se il suo umore è cambiato non posso farci nulla. Se dopo una stretta di mano le cose cambiano, la cosa dispiace, ne prendiamo atto ma poi la vita va avanti. Con lui ci sono ottimi rapporti, la scadenza del contratto è nel 2025, c'è tempo. Non dimenticate che ho venduto Koulibaly all'ultimo".
Nelle scorse ore c'è stato fra gli uomini mercato del Napoli, Maurizio Micheli e Mauro Meluso, e l'agente di Victor Osimhen, Roberto Calenda, ma il rinnovare del contratto che a fine agosto sembrava vicinissimo (prolungamento con ritocco vicino ai 9 milioni di euro) sembra ormai molto lontano. Il ‘caso TikTok' di qualche giorno fa ha creato una crepa tra le parti e c'è stato un allontanamento ulteriore tra le parti dopo i malumori del calciatore per le sostituzioni di Garcia.
Anche Aurelio De Laurentiis non sembra più così sicuro e il rinnovo sembra sempre più difficile: con queste condizioni sul tavolo, Osimhen potrebbe andare via in estate.
Il presidente della squadra campione d'Italia ha commentato la situazione delle nazionali, partendo dal rientro a Napoli da infortunato di Osimhen: "Dal 2013 a oggi abbiamo incassato circa 4 milioni di euro di rimborsi come partecipazione dei nostri giocatori alle partite delle nazionali, pur avendo sempre più di 10 giocatori convocati. Questo non va bene, secondo me in Nazionale non dovrebbero giocare i 32enni ma neanche i 28enni. E magari sono anche finti italiani. Oggi abbiamo calciatori fortissimi già a 18 anni: ma se non li facciamo giocare, come diventano campioni? Non voglio l'Under 21 o l'Under 19 che hanno poca visibilità internazionale e quindi meno valorizzazione, voglio un'unica Nazionale con tutti giocatori giovani, di massimo 22 anni". De Laurentiis prosegue: "Dovrebbe essere lasciata la scelta al club di poter mandare o meno in nazionale un giocatore convocato, la possibilità di dire no se si tratta di un'amichevole, per esempio. Se io ho pagato un giocatore 50 milioni e mi torna infortunato, dovrebbero risarcire il club del costo per giorno di tutto il periodo in cui starà fuori. Pensate a Neymar…".