Il retroscena della rabbia di Osimhen: il Napoli gli ha negato il permesso per un video benefico
Risultati e gol nel calcio sono la medicina per ogni malattia e dunque la netta vittoria del Napoli sull'Udinese – che riporta gli azzurri a -4 dall'Inter capolista, battuta a sorpresa dal Sassuolo – ha messo sotto il tappeto la polvere dei problemi esplosi negli ultimi convulsi giorni. Il ritorno al gol di Victor Osimhen dopo un digiuno di tre partite – ed in mezzo il rigore sbagliato a Bologna – ha stemperato il clima di tensione creatosi intorno all'attaccante nigeriano dopo la sua reazione plateale alla sostituzione di Garcia contro i rossoblù e soprattutto dopo la durissima nota del suo procuratore che preannunciava le vie legali per la vicenda del video "derisorio" pubblicato dal Napoli su TikTok.
Scurdammoce ‘o passato e dunque amici come prima? Non è esattamente così, visto che il malessere del giocatore e del suo entourage è ben più profondo di quello che si può pensare guardando esclusivamente ai fatti degli ultimi giorni. Lo sfogo del procuratore Calenda assomiglia ad un tappo fatto saltare da un bottiglione alla prima occasione buona, con la spinosa vicenda del rinnovo del contratto mai arrivato – nonostante le rassicurazioni estive di Aurelio De Laurentiis – che è il vero scenario in cui collocare le cose.
Le parole del giornalista amico di Osimhen – che si dice certo che il 24enne "andrà via il più velocemente possibile", alla luce di un rapporto col Napoli che non sarebbe dei migliori – fanno capire quanto la patata sia bollente e vada risolta quanto prima nell'interesse del club azzurro, alla luce di un contratto che scade tra 15 mesi, con tutti o rischi del caso.
C'è poi anche dell'altro, svelato dalla Gazzetta dello Sport. Qualcosa che ha alimentato la rabbia crescente di Osimhen, facendola infine esplodere quando martedì sera ha visto quel video beffardo su TikTok. Il retroscena risale a qualche settimana fa, quando Victor aveva chiesto al Napoli – pur nel rispetto dei patti sui diritti di immagine, che per il club azzurro sono sacrosanti – di poter registrare un video a fini di beneficenza per l'Africa.
Il permesso era stato negato e il nigeriano non l'aveva presa bene, visto quanto ci tiene a spendersi per fare del bene per la sua gente. Da un video rifiutato ad un altro – di ben diverso tenore – pubblicato a sua insaputa, il risultato è stato il pasticcio deflagrato a poche ore dal match con l'Udinese.