Il Real Madrid si compra un club per fare giocare i calciatori che sarebbero finiti in prestito
Il Real Madrid ha praticamente raggiunto l'accordo per avere una nuova squadra in cui poter inserire i giovanissimi più promettenti o i calciatori che, non trovando posto in prima squadra, sarebbero dovuti finire in prestito aprendo a lunghe e spesso complicate trattative di mercato. Così, il club spagnolo ha optato per la soluzione più diretta: assorbire il titolo sportivo di una realtà vicina per renderla di fatto la propria squadra C.
La decisione è stata presa da subito anche se al momento tutto è ancora in fase di sviluppo e assestamento per completare l'iter che consentirà di fatto di possedere una terza squadra, così come era accaduto decenni prima, quando la Casa Blanca poteva vantare la terza squadra, da dove erano usciti fior di campioni: da Butragueño a Casillas, per passare a Arbeloa, Guti, Caminero, Solana. Anche se per il momento e per una stagione la nuova realtà non porterà il nome dell'entità madridista ma manterrà la propria, c'è già l'ok dalla dirigenza. Così è stato contattato contattato l'RSC Internacional, il club che formerà il "Real Madrid C", anche se la definitiva fusione avverrà solamente nella stagione 23-24.
Il primo passo è stato trovare una squadra nell'orbita di Madrid e la scelta è ricaduta sull'RSC Internacional. Una volta che il club ha inviato tutta la documentazione, l'affare è stato immediatamente concluso: il punto di partenza è stato lavorare per l'assorbimento del piccolo club all'interno del Real senza un acquisto diretto, pratica non consentita. La squadra, per il momento, manterrà il proprio nome per una stagione, ma di fatto la collaborazione è già iniziata. I due club stanno già lavorando insieme, con l'RSC che giocherà a Valdebebas e avrà un notevole apporto di giocatori provenienti dalla "cantera" madridista nonché di calciatori che non trovano spazio né in prima squadra né nel Castilla, il Real Madrid B.
Ma perché questa precisa scelta da parte della Casa Blanca? La risposta è semplice e duplice. Da un lato, un monitoraggio totale sull'intero panorama tecnico, dando la possibilità ai propri calciatori di confrontarsi, giocando durante la stagione. Dall'altro, ovviando alla preoccupazione per le recenti normative FIFA che limiteranno il numero di giocatori da poter dare in prestito nelle varie squadre. Un provvedimento che non è stato ancora adottato dalla Federazione spagnola e, al momento, limitato alle operazioni internazionali, ma il Real si è portato avanti. Le federazioni hanno tre anni per adeguarsi prima dell'applicazione della norma già entrata in vigore a livello internazionale e quando tutto ciò arriverà, il Real avrà già precorso i tempi, nella speranza di scovare nuovi Butragueño, Guti o Casillas.