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Il Real Madrid è massacrato dagli infortuni: sei crociati rotti negli ultimi quindici mesi

La statistica sui crociati rotti in casa Real Madrid è terrificante: “C’è un fattore che non controlliamo veramente, ovvero la sfortuna”
A cura di Ada Cotugno
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L'infortunio shock subito da Carvajal ha fatto scattare immediatamente l'allarme in casa del Real Madrid: l'esterno è uscito dal campo fra urla strazianti e con il ginocchio piegato al contrario, un immagine surreale che ha colpito tutti. Per lui la stagione è praticamente finita e purtroppo per i Blancos non è la prima volta che si trovano ad affrontare una situazione simile. Nell'ultimo anno e mezzo il bilancio degli infortuni è stato terribile e ha sollevato un problema che è impossibile da ignorare.

Sei crociati rotti in un anno e mezzo

La conta degli infortunati negli ultimi 15 mesi per il Real Madrid è terrificante e spalanca le porte a nuove considerazioni. Nessuna squadra al mondo ha avuto più giocatori con il crociato rotto rispetto agli spagnoli nell'ultimo anno e mezzo: Courtois, Militao, Alaba, Carvajal e i giovani Joan Martinez e Palacios (entrambi si allenano regolarmente con la prima squadra) si sono fermati tutti per lo stesso problema alimentando una statistica che segna un vero e proprio record.

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Il dottor Manuel Leyes, specialista del ginocchio che ha operato calciatori del Real Madrid, ha provato a spiegare quello che sta succedendo ai Blancos da diversi mesi a questa parte, un caso inspiegabile anche per le grandi squadre che affrontano un calendario simile: "Dall'infortunio di Asensio nel 2019 abbiamo avuto una statistica positiva senza infortuni, ma l'anno scorso ne abbiamo avuti tre con Courtois, Militao e Alaba. C'è un fattore che è la sfortuna, ma tante volte il calendario diventa impossibile, i giocatori non hanno tempo per riposarsi e più giochi, più sei esposto e il rischio è maggiore".

Tanto dipende ovviamente dagli impegni sempre più ravvicinati che costringono i giocatori ad avere ritmi serrati. In questo caso è facile incorrere infortuni gravi, ma secondo il professore c'è un fattore che incide molto di più: "In realtà non è stato accertato che si stia facendo qualcosa di sbagliato. C'è un fattore che non controlliamo veramente, ovvero la sfortuna. Il carico di allenamenti e partite è molto alto, ma lo era anche prima…"

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