Il racconto di Pippo Inzaghi della finale di Champions del 2007: “Non ho dormito per 10 notti”
Una vita passata sul filo del fuorigioco, sempre al posto giusto al momento giusto. E anche Atene non fa eccezione a questa regola di vita: Pippo Inzaghi è il simbolo del Milan e la finale di Champions del 2007 è stata l'apoteosi della sua carriera.
L'attaccante ha consegnato nelle mani di rossoneri la settima coppa della loro storia con una doppietta al Liverpool, in una partita che in realtà non avrebbe neanche dovuto giocare. Al Festival dello Sport di Trento Superpippo ha ricordato con immensa emozione quella notte magica che rischiava di essere rovinata da un problema fisico.
Tra i retroscena più belli della finale di Atene c'è quello raccontato proprio dall'attaccante. Inzaghi non doveva essere lì, eppure è stato l'uomo del destino per i rossoneri. Il "merito" di quella vittoria è in gran parte di Carlo Ancelotti: "Atene è un luogo magico. Alla vigilia non stavo bene, solo Carlo Ancelotti poteva credere in me e farmi giocare".
L'avvicinamento alla partita non è stato semplice a causa di un problema fisico che lo ha tormentato anche in quei 90′. Nonostante ciò è riuscito a coronare il sogno dei tifosi con una doppietta indimenticabile: "Ero stirato, ho giocato in condizioni critiche. Faccio un gol con l’attacco alla linea del fuorigioco, un mio gol. Poi quella palla che rotola, non l’ho presa benissimo, ma fu apoteosi vera. Non ho dormito per 10 notti di fila".
L'adrenalina era così tanta che lo ha tenuto sveglio per giorni e giorni, abbracciato dal calore della Milano rossonera che era tornata sul tetto d'Europa quattro anni dopo l'ultima volta. Nonostante la bellezza e il peso della sua doppietta contro il Liverpool, Inzaghi va oltre quando gli chiedono dei gol più importanti segnati in quella Champions: "Nelle due Champions League vinte i gol che reputo più importanti però sono quelli segnati nei preliminari"