Il racconto del furto a Kvaratskhelia: “È successo qualcosa di molto brutto, Dio lo ha salvato”
"È successo qualcosa di molto brutto. Grazie a Dio per averlo salvato". Badri Kvaratskhelia è il papà di Khvicha, il calciatore del Napoli che nei giorni scorsi è finito sotto i riflettori per un episodio di cronaca che lo ha visto protagonista suo malgrado. In un colloquio con il giornalista georgiano, Kakha Dgebuadze, ha parlato di cosa è successo a suo figlio. Non ha potuto rivelare tutto, molti dettagli li ha taciuti. Ma le parole che che usa per descrivere l'episodio spiegano bene come il blitz compiuto nella casa del giocatore abbia lasciato un segno profondo.
Ladri si sono introdotti nell'abitazione dell'esterno d'attacco azzurro, hanno portato via le chiavi dell'auto e l'hanno rubata. Il veicolo è stato ritrovato a distanza di qualche giorno (a Trentola Ducenta, nel Casertano) ma qualcosa non quadra, secondo gli inquirenti nella versione dei fatti c'è qualche punto oscuro sul quale indagare ancora. Il giocatore nel frattempo ha cambiato appartamento: in attesa del trasferimento, ha fatto i bagagli e s'è recato in un Hotel, una scelta fatta prima di sistemarsi più in Centro a Napoli rispetto al Parco Cuma di Monteruscello.
Kvaratskhelia ha saltato per infortunio la trasferta di Bergamo contro l'Atalanta, il match del "Maradona" con l'Empoli e resta in dubbio anche per l'ultima partita prima della sosta con l'Udinese. Dopo un avvio di stagione straordinario in Serie A e in Champions, la sorte sembra avergli tirato un brutto scherzo: prima la caduta ad Anfield Road (provocata dal contrasto con il difensore dei Reds, Trent Alexander-Arnold), che gli ha provocato la lombalgia e un po' di dolore alla schiena, poi il furto subito in casa.
"Quando l’ho saputo, ero molto preoccupato – ha ammesso il papà del giocatore ripensando a cosa è accaduto -. Quando ho parlato con Khvicha ero felice di sentirlo sereno. Dio lo ha salvato. Qualcosa di più grave sarebbe potuto succedere se Khvicha avesse scoperto che i ladri erano lì".
Non è bastato il circuito di sorveglianza e di sicurezza per sventare la ‘visita' dei ladri. Quando hanno fatto il colpo Kvaratskhelia non era solo. "Vive con suo cugino – ha aggiunto il genitore del georgiano -. È una casa privata con videocamere di sorveglianza e sicurezza. Non posso dire in dettaglio cosa e come sia successo. Tutto viene registrato sulla videocamera. È successo qualcosa di molto brutto. Dico solo grazie a Dio per averlo salvato".
