Il Qatar è già fuori dai Mondiali: è la peggior nazionale ospitante nella storia
Il pareggio tra Olanda ed Ecuador è una sentenza per il Qatar. Sconfitta anche dal Senegal, la nazionale del Paese ospitante è già fuori dai Mondiali. Aveva una sola possibilità per restare in corsa ed evitare un esito così umiliante: riuscire almeno a non perdere contro i ‘Leoni della Teranga' ma le 3 reti subite erano già state foriere di quel che sarebbe accaduto qualche ora più tardi.
Il guizzo di Mohammed Muntari è stato un lampo in mezzo al buio di una manifestazione che lo Stato del Golfo Persico ha organizzato sostenendo costi economici (e umani) altissimi, a fronte di un gruppo di atleti non all'altezza della competizione iridata. Lo dicono il gioco espresso e la fotografia impietosa dei numeri, che non dicono tutto ma raccontano molto del disagio di una selezione mai veramente in grado di rendersi pericolosa. Ha pagato dazio contro l'Ecuador, si è arresa al Senegal, attende l'Olanda per congedarsi dal proprio pubblico salvando almeno l'orgoglio.
Due match, altrettanti ko: 5 gol incassati, uno solo realizzato, -4 in differenza reti, zero punti in classifica. Nessuna possibilità di sperare in un miracolo all'ultimo turno della fase a gironi mentre i vicini dell'Arabia Saudita (che addirittura nella prima sfida hanno battuto l'Argentina di Messi) possono ancora cullare il sogno di spingersi u po' oltre.
I valori espressi dalla classifica del Gruppo A non lasciano al Qatar alcuna chance e fissano un record negativo: quella araba è la peggiore formazione di ‘casa' nella storia, già estromessa dalla Coppa dopo 2 incontri e con il prossimo – quello con gli ‘orange' – che rivela solo un appuntamento statistico.
Non era mai successa una cosa del genere, nemmeno quando nel 2010 il Sudafrica accolse l'edizione della Coppa del Mondo. Non superò lo sbarramento del girone ma almeno riuscì a rimandare alla terza partita la possibilità di conquistare una qualificazione agli ottavi clamorosa.
"Sappiamo quanto sia dura questa competizione – ha ammesso il commissario tecnico dei qatarioti, Sanchez -. Avremmo voluto andare il più lontano possibile nel torneo ma conosciamo bene quali sono i nostri limiti". Nemmeno la strategia di naturalizzare molti calciatori ha dato gli effetti sperati. "Il nostro è un Paese piccolo, i campionati non sono molto competitivi. Per me è stata la prima volta ai Mondiali, rifarei questa esperienza fantastica".