Il Psg ha investito una barca di soldi ma per Pochettino “non è ancora una squadra”
"Non siamo ancora una squadra". Mauricio Pochettino mette le mani avanti. Lancio un messaggio alla squadra che è al tempo stesso monito e presa di responsabilità collettiva. E, per quanto sia difficile considerate le aspettative, prova a tenere i fari spenti nelle lunghe notti di Coppa. Se andrà a schiantarsi oppure arriverà a destinazione lo scoprirà solo giocando. Il Paris Saint-Germain scende in campo questa sera contro il Bruges: il cammino nella Champions League inizia alle 21 e in trasferta, l'obiettivo è arrivare fino in fondo, a giocarsi la finale per il titolo solo sfiorato nel 2020 contro il Bayern Monaco.
L'arrivo di Messi, il fuoco di sbarramento fatto per trattenere Mbappé (nonostante l'offerta da 200 milioni del Real Madrid) così da comporre un tridente da mille e una notte con Neymar, preludono a ben altro rispetto alla cautela palesata dall'allenatore argentino in conferenza stampa. E i 300 milioni di ingaggi (al netto, al lordo sono anche il doppio) per sostenere la rosa stridono con il pragmatismo dell'ex manager del Tottenham.
Siamo un club che ha acquistato molti giocatori quest'estate – le parole del tecnico alla vigilia della gara -. Abbiamo anche grandi nomi in rosa ma dobbiamo trasformarci in una squadra. Sappiamo che a fine stagione saremo giudicati in base ai nostri risultati. La pressione c'è per tutti i club e sappiamo che da diversi anni la Champions League è l'obiettivo principale del Psg.
Il trio delle meraviglie verrà schierato dall'inizio? Pochettino non si sbottona e definisce questa ipotesi "possibile". Per le stelle dei francesi si tratta di una prova del nove: avranno gli occhi puntati addosso, in particolare dopo la dimostrazione di forza del Bayern Monaco col Barcellona e per la concorrenza delle altre avversarie candidate alla conquista della Champions, dal Manchester City fino ai blancos respinti nell'ultima estate per la corte serrata a Mbappé. "Sono forti ed esperti, sanno che dobbiamo essere compatti e difendere insieme", dice Marquinhos. Messaggio chiaro: si vince di squadra, non bastano i solisti.