Il procuratore Chinè confessa perché solo la Juve è stata penalizzata mentre le altre squadre no
Il processo sportivo sulle plusvalenze fittizie che ha portato alla pesante penalizzazione in classifica della Juventus nello scorso campionato continua a far discutere. Per quanto quel procedimento si sia concluso definitivamente infatti restano ancora dei dubbi riguardo al diverso trattamento ricevuto dagli altri club inizialmente coinvolti (tra i quali c'era anche il Napoli campione d'Italia in carica per l'affaire Osimhen) finiti tutti assolti. Una situazione che ha fatto arrabbiare, e non poco, i tifosi bianconeri e che ha fatto sorgere serie perplessità riguardo al (mal)funzionamento della giustizia sportiva italiana.
A far tornare in auge le polemiche a riguardo a distanza di quasi un anno, è stato il Procuratore della FIGC Giuseppe Chinè che, nel corso della cerimonia di premiazione del "Premio Sport & Legalità" di cui è stato recentemente insignito, ha rivelato il motivo per il quale soltanto la Juventus è stata pesantemente penalizzata per le plusvalenze fittizie mentre per le altre squadre inizialmente coinvolte non vi sono state ripercussioni:
"I tifosi si chiedono perché il procuratore federale si è accanito sulla Juventus e non per esempio contro il Napoli per l'affare Osimhen – ha difatti esordito il procuratore federale che ha portato avanti le accuse nei confronti del club bianconero – ? È molto semplice, perché la Juve ha avuto un’indagine della Procura di Torino, per bravura di quei magistrati che sono riusciti ad acquisire dei documenti che nessuna altra Procura è riuscita ad acquisire su questo scambio di calciatori" ha quindi proseguito Chinè riferendosi all'inchiesta Prisma portata avanti dalla Procura di Torino sui conti della società piemontese grazie alla quale ha avuto a disposizioni prove ed elementi per provare la condotta illecita del club torinese. "C'erano dei documenti in quel processo, che ormai è concluso, contro la Juventus in virtù della bravura dei magistrati di Torino che io non avevo nei confronti di altre società" ha dunque aggiunto il procuratore della FIGC spiegando il motivo per il quale solo la Juve è stata penalizzata mentre le altre squadre no.
Nella sua chiosa Giuseppe Chinè ha però lasciato intendere che il processo sportivo sulle plusvalenze fittizie potrebbe ancora non essere del tutto concluso: "Ci sono ancora indagini ma al momento qualche procura della Repubblica ha dovuto archiviare, qualcuna sta ancora lavorando. Ma è chiaro che se dovessi ricevere dei documenti come nel caso della Juve, io potrei riaprire il processo nei confronti di queste società" ha difatti chiosato il procuratore federale facendo riferimento alle indagini della Procura di Roma sul presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis proprio in merito alle presunte plusvalenze fittizie fatte dal club partenopeo in occasione dell'acquisto di Victor Osimhen dal Lille e alle indagini svolte dalla Procura romana e da quella di Tivoli nei confronti di Lazio, Roma e Salernitana.