Il primo tempo imbarazzante del Napoli col Barcellona: zero tiri, per mezz’ora non ha visto palla
Zero tiri nello specchio della porta e prima mezz'ora di gioco come in campo non fosse mai sceso. I numeri non dicono tutto ma spiegano bene qual è stato in Champions il primo tempo tremendo del Napoli contro il Barcellona. Il silenzio irreale del Maradona, interrotto solo dai cori della Curva, che assiste alla pressione dei catalani, si contorce sui sediolini per come avanza, disegna passaggi e arriva al tiro (lo farà per due volte in maniera pericolosa con Lewandowski e Gundogan ma per fortuna Meret c'è), fraseggia a elastico, trova spazi e disegna traiettorie, dà l'impressione che possa fare quel che vuol, quando vuole perché dinanzi a sé ha un avversario contratto.
Incapaci di prendere le misure (come si dice in gergo), gli azzurri subiscono il piano che Xavi aveva sintetizzato in una frase: "Dobbiamo provare a mandarli in confusione nei primi dieci minuti". A bordo campo gli inviati di Prime Video raccontano questo retroscena che conferma un primo tempo imbarazzante della squadra di Calzona, schiacciato dal predominio dei catalani, frenato anche dal senso di frustrazione legato all'impossibilità in quella fase di reagire, sorpreso dall'atteggiamento molto offensivo di un avversario che si piazza in campo con un 3-2-5 che ti può tramortire e t'obbliga a restare in trincea con l'elmetto sulla testa.
Come si fa a uscire da questa condizione di inferiorità imbarazzante? Il Napoli ci prova un poco alla volta e riesce a guadagnare campo, alza un po' il baricentro e dopo un avvio di gara tremendo riesce a stare stabilmente nella trequarti del Barcellona. Prende fiducia e anche un poco di coraggio ma è sufficiente per creare vere e proprie palle-gol. Un segnale di ripresa c'è, almeno sotto il profilo del palleggio. Ma ai catalani fa il solletico. È la prima volta – raccontano le statistiche impietose – che il Napoli non riescea fare nemmeno un tiro nel primo tempo di una partita di Champions.