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Il primo discorso di Marotta da presidente dell’Inter: “Vincere oggi significa essere finanziariamente sostenibili”

Il primo discorso di Beppe Marotta da presidente dell’Inter: “Diventare Presidente di un club così prestigioso genera una forte emozione che un ragazzino che a 17 anni entrava nello spogliatoio del Varese non avrebbe mai potuto immaginare”.
A cura di Vito Lamorte
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Giuseppe Marotta è il nuovo presidente dell'Inter. La nomina è stata ratificata dall'Assemblea dei soci che si è svolta questa mattina a Palazzo Parigi a Milano ed è stata resa nota anche la composizione del nuovo Consiglio di Amministrazione nerazzurro.

Non solo presidente, Marotta resterà anche amministratore delegato dell’Inter e alla guida dell’area sportiva. Nel suo primo discorso da presidente ha toccato diversi temi, tra cui quello del passaggio di proprietà del club al fondo americano Oaktree:

Desidero ringraziare Oaktree per la decisione di nominarmi alla Presidenza dell’Inter. Sono onorato della fiducia che hanno riposto in me.

Fin dal giorno dell’annuncio della nuova Proprietà, i manager di Oaktree sono stati molto presenti e disponibili al dialogo. Si tratta della testimonianza tangibile di quanto il nuovo azionista di controllo del club abbia a cuore lo sviluppo della Società. Nelle prime dichiarazioni Oaktree aveva garantito la continuità gestionale dell’Inter, penso che oggi si possa riconoscere ai nuovi proprietari dell’Inter di aver dato seguito alle parole con un fatto tangibile e concreto. Dobbiamo inoltre riconoscere che Oaktree ha fin da subito testimoniato grande consapevolezza circa l’eredità storica, la tradizione e i valori del nostro Club.

Nel corso di questi giorni le riunioni sono state frequenti e ai miei occhi è stato estremamente evidente come la visione di Oaktree coincida molto con il percorso che il management nerazzurro ha intrapreso ormai da qualche anno.

Marotta: "Vincere oggi significa essere finanziariamente sostenibili"

Marotta ha continuato il suo intervento facendo riferimento al modo in cui la società ha lavorato negli ultimi anni e a come dovrà farlo anche nel prossimo futuro

L’Inter ha nel suo DNA la ricerca della vittoria e, con grande merito, anche quest’anno abbiamo un successo importantissimo da celebrare. Lo Scudetto della Seconda Stella consegna alla storia una stagione che ha gettato le basi per il futuro in campo.

Ma vincere nel calcio di oggi significa anche e, soprattutto, essere finanziariamente sostenibili. Non è la prima volta che questa assemblea sente un discorso del genere da parte mia: è una convinzione profonda che ho da molto tempo. Non esiste vittoria futura senza solidità finanziaria e non esiste solidità senza un equilibrio nel medio termine per i conti dell’Inter. Questo azionista e questo management sono chiamati ad un compito molto difficile, ma è la sfida che garantirà alla famiglia nerazzurra di eccellere e di mantenere il ruolo di leadership che ha conquistato in Italia e a cui ambisce anche in Europa.

Per quanto ho detto finora, comprenderete il motivo per il quale il mio primo sentimento, all’atto della nomina a Presidente, è senza dubbio il senso di responsabilità accompagnato, lo confesso, da un certo orgoglio.

Il senso di responsabilità, direi quasi lo spirito di servizio, mi guideranno per dare all’Inter, ai calciatori, ai tifosi, agli azionisti e a tutti i membri di questa comunità nerazzurra – che cinque anni fa mi ha accolto – ogni energia e ogni competenza per ottenere i migliori risultati possibili sia dentro che fuori dal campo.

Beppe Marotta ricorda i suoi inizi a Varese

Infine Beppe Marotta ha voluto ricordare i suoi inizi nel mondo del calcio e il suo percorso che l'ha portato a diventare, oggi, presidente dell'Inter:

Ogni giorno dal dicembre 2018 ad oggi ho potuto constatare la dedizione, la professionalità e l’abnegazione delle donne e degli uomini che lavorano nel Club. Credo che in un’occasione così importante sia giusto menzionarli perché tutti noi sappiamo che nulla sarebbe possibile se nell’ombra non avessimo una squadra di persone che dedica il proprio tempo a costo di grandi sacrifici personali. Lavorare nel calcio, lavorare all’Inter è un privilegio per tutti noi: sappiamo di rappresentare decine di milioni di tifosi nel mondo, ma è una missione che deve sempre essere guidata da grande senso di responsabilità. Il viaggio di tutti noi continua con una nuova tappa molto stimolante e che completeremo insieme, come abbiamo sempre fatto.

Prima di lasciare la parola al mio compagno di viaggio, il CEO Corporate Alessandro Antonello, permettetemi un momento molto personale. Sono un innamorato del calcio da sempre, da quando ho memoria. Mi sono dedicato a questo movimento per tutta la vita e il calcio mi ha ripagato con un percorso che è stato costruito passo dopo passo, mattone su mattone.

Diventare Presidente di un club prestigioso come l’Inter genera una forte emozione che un ragazzino che a 17 anni entrava nello spogliatoio del Varese non avrebbe mai potuto immaginare. Quell’emozione, unita all’esperienza di quasi 50 anni di calcio, è a disposizione di questa comunità.

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