Il presidente dell’Empoli se la ride: “Contro il Napoli abbiamo scritto la storia”
Fino alla partita di domenica 24 aprile, il girone di ritorno dell'Empoli era di quelli da dimenticare: un autentico psicodramma dei toscani di Andreazzoli che nel 2022 avevano fatto di tutto per cancellare quanto di buono compiuto nella prima fase di campionato. in quattordici partite neanche una vittoria, solamente 6 punti frutto di altrettanti pareggi. Per il resto, una sconfitta dietro l'altra che aveva pregiudicato anche una classifica che a Natale appagava più di ogni iniziale aspettativa. Poi è arrivato il Napoli e al Castellani si è riaccesa improvvisamente la luce, proprio quando tutti oramai sembravano pronti a rassegnarsi all'ennesima amarezza.
Tutti, ma non Andreazzoli che ha trovato la chiave di lettura perfetta per capovolgere le sorti di una gara che appariva segnata da tempo. Grazie agli errori macroscopici della difesa partenopea ma anche alla determinazione e alla voglia di crederci fino alla fine, malgrado tutto e tutti, da parte di un gruppo che si è improvvisamente ritrovato e ora punta a chiudere il discorso salvezza nel più breve tempo possibile dopo aver visto i fantasmi del risucchio della bassa classifica: "Ancora non abbiamo acquisito la salvezza ma manca poco. Dipende anche dai risultati delle altre, non abbassiamo la guardia" ha detto il giorno dopo il successo, il presidente Fabrizio Corsi.
Il numero uno dell'Empoli è un fiume in piena, anche perché l'incredibile vittoria sul Napoli ha ridato al calcio italiano una squadra che da troppo tempo era scomparsa dai radar, offrendo sprazzi di quel bel gioco che aveva fatto dei toscani una delle rivelazioni più interessanti della Serie A. Senza spese, investimenti folli o acquisti in giro per il mondo: "Siamo una delle più piccole realtà del calcio di Serie A ma siamo la società che fa giocare più italiani di tutti e i nostri numeri ci impongono di fare un certo tipo di politica perché non possiamo permetterci giocatori da grandi club. Stiamo già analizzando i costi dell'anno prossimo".
Un vanto che diventa un pregio osservando il panorama deludente di un campionato che da tempo non è più il più bello del mondo: "Più della metà degli stranieri in Italia non hanno senso perché si tarpano le ali ai nostri talenti, io sogno un tetto e l'obbligo di far scendere in campo tutte le squadre con almeno cinque italiani titolari, altrimenti poi non lamentiamoci delle sorti della nostra nazionale". Contro il Napoli, così come spesso da inizio di stagione, di italiani titolari ce n'erano ben otto contro i soli tre inseriti da Spalletti, con il risultato che oramai tutti conoscono.
Un successo che ha ridato spinta e lustro all'Empoli, con Corsi che si bea di quanto visto in campo: "Non è la prima volta che ci capitano rimonte del genere, ma contro il Napoli abbiamo scritto la storia. Questa è a tutti gli effetti una gara storica con cui abbiamo dato immensa gioia ai nostri tifosi. Speravamo di uscire rafforzati dalla partita, ma è stato l'allenatore che ha permesso di vincere, dando fiducia al gruppo di potercela fare"