Il presidente del Mantova alla festa di Natale delle giovanili: “Chi è insufficiente a scuola si alzi”
Reduce da tre risultati utili di fila, il Mantova di Possanzini è decimo in classifica in Serie B, ad un solo punto dalla zona playoff. Una situazione serena, che si è riverberata nel clima gioioso della festa di Natale dedicata alle giovanili, che ha avuto luogo mercoledì sera nella cornice del Teatro Sociale della città lombarda. Tantissimi i bambini e i ragazzi presenti assieme ai loro genitori, con un momento tuttavia che ha creato imbarazzo in sala e sospeso il tempo per qualche secondo. È stato quando il presidente del Mantova, Filippo Piccoli ha detto: "In tutta onestà, chi ha più di due insufficienze a scuola si alzi in piedi".
Il messaggio del presidente del Mantova ai ragazzi delle giovanili: "Chi non va bene a scuola lo mando via"
La festa era nel suo pieno svolgersi, il vociare dei presenti si è chetato un attimo quando sul palco è salito il numero uno del club biancorosso, accompagnato dal tecnico della prima squadra Davide Possanzini e dal responsabile del settore giovanile Marco Fioretto. È stato allora che in maniera del tutto inattesa il 51enne Piccoli – che nel gennaio scorso ha portato il suo pacchetto di maggioranza del Mantova al 98,49% delle quote – ha chiesto di alzarsi a coloro tra i ragazzi presenti che non andavano bene a scuola.
Quelle parole inaspettate hanno fatto calare il silenzio in sala, finché chi si è sentito chiamato in causa a causa del suo rendimento scolastico si è alzato dal proprio posto: sono stati circa una trentina ad alzarsi, uno dietro l'altro. Non certo una gogna, ma un messaggio potente di doversi meritare la possibilità di scendere in campo mantenendo un rendimento scolastico quanto meno sufficiente, messaggio recepito e apprezzato dai genitori, che hanno applaudito. Perché la gran parte di quei bambini e ragazzi – Piccoli lo sa bene e spera lo sappiano anche le loro famiglie – non potrà avere la carriera che sogna nel calcio e dunque dovrà prepararsi ad un futuro alternativo, fondato sugli studi fatti.
"Ho apprezzato la loro onestà – racconta il presidente alla Gazzetta dello Sport, riferendosi a chi si è alzato – Poi mi sono rivolto agli allenatori e ho detto loro che se a marzo questi ragazzi non avranno rimediato, il prossimo anno non giocheranno più nel Mantova. Ci metteremo in contatto con le istituzioni scolastiche e verificheremo. Vediamo se i ragazzi e le famiglie accetteranno la nostra sfida. Non mi aspettavo di ottenere questo effetto, ma davvero ho detto quello che avevo dentro. Vorrei che trasmettessimo dei principi sani e andare bene a scuola è uno di questi. Hai due materie sotto? Ti impegni a tirarle su. Preferisco avere tanti ragazzi bravi nello studio, piuttosto di tanti bravi calciatori".