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Il presidente del Como racconta la verità su Rashford e Theo Hernandez: “Ci abbiamo provato”

Il presidente del Como ha confermato di aver cercato di ingaggiare Theo Hernandez e Rashford a gennaio: “Siamo anche consapevoli di essere un club piccolo, quindi c’è gente che non ci prende ancora sul serio”
A cura di Ada Cotugno
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Il Como aveva grandi ambizioni per il mercato di gennaio e nei piani del presidente Mirwan Suwarso c'era l'idea di portare sulle sponde del lago un nome altisonante. Tanti profili sono stati accostati al club, anche se alla fine gli affari non hanno regalato ai tifosi un profilo in grado di far sognare davvero: sarebbe stato il caso di Marcus Rashford o Theo Hernandez, nomi che sono stati tutt'altro che fantamercato.

È stato il numero uno del Como a confermare tutto in una lunga intervista rilasciata a SkySport in cui ha sviscerato tutti i dietro le quinte dell'ultima sessione di calciomercato confermando di aver davvero intavolato la trattativa con i due big. Alla fine non sono arrivati, ma il tentativo è stato portato avanti per davvero grazie anche all'ampia disponibilità economica della società che poteva essere un fattore determinante.

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Theo Hernandez e Rashford vicini al Como

Le trattative più strane non erano soltanto frutto della fantasia: il Como ha davvero tentato di ingaggiare Rashford e Theo Hernandez, due giocatori alle prese con un campionato difficile e in cerca di un grande rilancio. E la società ha provato a offrirgli un'alternativa, puntando su stipendi piuttosto alti per la loro condizione di classifica. Lo ha confermato il presidente Mirwan Suwarso in un'intervista in cui ha raccontato tutta la verità.

Molti dei nomi che sono circolati, compresi quello dell'attaccante e dei terzini, non erano invenzioni: "Avete letto di molti nomi… Beh non tutti tutti, ma molti erano veri. Siamo stati vicini a tanti calciatori, alcuni dei quali non sono usciti. Per Theo e Rashford ci abbiamo provato, ma siamo anche consapevoli di essere un club piccolo, quindi c'è gente che non ci prende ancora sul serio. Quando questi grandi nomi sentono parlare del Como, dicono ‘no, io voglio giocare in Champions League’. Questo ha senso, capiamo bene cosa possiamo e cosa non possiamo fare. Noi sogniamo".

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