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Il portiere dell’SV Salisburgo gioca il derby con una maglietta straordinaria: “Non sono in vendita”

In occasione del primo vero derby tra l’SV Austria e il Red Bull Salisburgo, il portiere di casa Manuel Kalman ha indossato una scritta particolare che cela una storia incredibile: fatta di identità, speculazioni economiche e titoli “scippati”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il calcio austriaco ha vissuto un turno infrasettimanale, votato alla Coppa nazionale, seguito da tutto il Paese per l'attesissimo derby tra le due squadre di Salisburgo, l'SV Austria e il Red Bull Salisburgo. Un match impari al tabellino, con gli ospiti che hanno surclassato i padroni di casa con un perentorio 4-0 ma che ha riservato una serie di situazioni che lo hanno trasformato in una stracittadina storica, già entrata di diritto negli annali del calcio austriaco.

Dopotutto, quello di martedì sera allo stadio Max-Aicher-Stadion di Salisburgo è stato uno di quelli incroci sperati, ma assolutamente inaspettati che il Dio del calcio si è divertito a tessere per i sedicesimi di finale della ÖFB Cup, la Coppa d'Austria. Di fronte l'SV Salisburgo, club militante in terza divisione nella Regionalliga Ovest, e il Red Bull Salisburgo, società ben più quotata che viaggia in Bundesliga austriaca incontrastato primo e che è nello stesso girone di Champions League dell'Inter.

Un match impari, conclusosi con la gara di andata trasformatasi in un assolo del Red Bull che ha fatto tutto ciò che ha voluto nei 90 minuti aprendo le marcature solamente dopo 8 minuti con Dedic. Per poi andare a segno altre tre volte, in dieci minuti, nel finale di partita con la doppietta di Forson e il poker a firma di Pavlovic. Una superiorità manifesta che si ripeterà anche nel ritorno portando l'SV alla probabile eliminazione dalla competizione, ma che ha permesso di creare uno spettacolo nello spettacolo unico.

A tal punto che già nella presentazione del derby, sugli account social dell'SV c'era stata una precisa avvisaglia di ciò che avrebbe atteso gli avversari: nella locandina del match, il Red Bull era stato segnato non con il suo stemma e colori ufficiali, bensì in bianco e nero e con le sole iniziali. Un chiaro segnale da parte del club che ha richiamato all'appello sugli spalti i propri tifosi che non si sono risparmiati con cori, striscioni e coreografie. E che ha avuto un riverbero preciso anche in campo dove c'è stato chi ha voluto rimarcare la propria supremazia cittadina al di là dei risultati. Come il portiere dell'SV, Manuel Kalman che ha giocato l'intero match con una scritta particolare sulla propria maglietta: "Io non sono in vendita".

Per capire il motivo di tutto ciò bisogna riavvolgere il nastro e ricordare cosa sia accaduto negli ultimi anni nel calcio di Salisburgo. L'SV è un club fondato solamente in epoca recente, nel 2005, ma dalla storia particolare: è stato creato per scissione, in contrasto con la nuova proprietà del club originale.

I nuovi acquirenti avevano imposto il cambio del nome del club in "Red Bull Salzburg", la sostituzione dei colori storici viola, trasformati – per evidenti motivi di sponsor – in bianco e rosso e si era appropriato di tutti i titoli vinti.

Così, alcuni tifosi dissidenti hanno deciso di autofinanziarsi e fondare un secondo club, l'SV appunto. L'SV si è iscritto alla Salzburger Fussballverband disputando il primo campionato in collaborazione con un'altra squadra di Salisburgo, il PSV e dal 2007 in poi è riuscito a iscrivere una squadra autonoma. Partendo dai campionati semiprofessionistici, la 2. Klasse conquistando però quattro promozioni consecutive e arrivando nel 2010-2011 in Regionalliga dove attualmente milita.

Una storia bellissima, che lega a doppio filo i tifosi dell'SV con il club e che ha divaricato ancor più il solco contro l'odiato Red Bull. E così, in occasione del primo vero derby di Coppa, il clima si è acceso immediatamente, visto che l'unico precedente risaliva ai tempi in cui l'SV era semplicemente una squadra di amatori. Vecchie ruggini, rivalse, rabbia e voglia di riscatto che si sono riassunte perfettamente in quella scritta esposta da Kalman. Un "io non sono in vendita" che ha fatto letteralmente impazzire i propri tifosi e imbestialire quelli avversari, rivendicato un diritto di nascita e una identità usurpate da sponsor e dinamiche speculative.

Kalman ha poi subito quattro gol, non ha potuto evitare sconfitta ed una molto probabile eliminazione ma per i tifosi dell'SV il derby contro il Red Bull è stato considerato praticamente vinto. Se non nel tabellino, sicuramente nel messaggio forte e chiaro che ha fatto subito il giro del mondo: non sono in vendita, non lo sono mai stati e mai lo saranno. Potere di un derby.

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