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Il portiere del Como, Pierre Bolchini, è positivo al Covid-19

Pierre Bolchini è il portiere del Como trovato positivo al coronavirus. A dare l’annuncio ufficiale sulle condizioni dell’estremo difensore è stata la stessa società lariana: “Il controllo si è reso necessario a seguito della riscontrata positività di un componente del suo nucleo familiare che opera in ambito sanitario”.
A cura di Maurizio De Santis
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Pierre Bolchini, 21 anni, è risultato positivo al tampone per il Covid-19. Il portiere del Como – club che milita nel Girone A di Serie C – sta bene, come spiegato dalla società lariana in una nota ufficiale, ma adesso dovrà sottoporsi al periodo di quarantena in attesa della guarigione dal morbo che lo ha contagiato. Come ha scoperto di essere infetto? L'estremo difensore si è sottoposto a controlli a causa della positività di un suo familiare.

Il Como 1907 comunica, in accordo col diretto interessato, che il calciatore Pierre Bolchini è risultato positivo al Covid-19. Il controllo si è reso necessario a seguito della riscontrata positività di un componente del suo nucleo familiare che opera in ambito sanitario.

Nell'ambito della stessa nota, la società ha chiarito anche quali sono le condizioni del calciatore: sta bene e non presenta alcun sintomo della malattia ma null'altro può fare se non aspettare la piena guarigione.

La società tiene a precisare che Pierre sta bene ed è completamente asintomatico – si legge ancora nella nota del Como -. Il calciatore si trova in isolamento nella sua abitazione dal 10 marzo, dove continuerà il periodo previsto di quarantena. Tutto il Como 1907 fa gli auguri di pronta guarigione al proprio portiere.

Il Como è dodicesimo in classifica, l'ultima partita giocata addirittura risale al 16 febbraio scorso (sconfitta per 1-0 contro l'Olbia) prima che l'evoluzione della pandemia provocasse prima il rinvio dei turni successivi e poi la sospensione definitiva della stagione. Quando si tornerà in campo? È possibile che la Serie C riprenda oppure il torneo verrà archiviato d'ufficio? Nonostante le squadre di Serie A, sia pure in ordine sparso, stiano tornando al lavoro e attendono che il Governo prenda la decisione sulla ripresa, lo stesso non si può dire per la Serie B e soprattutto per la Serie C.

Con ogni probabilità tra pochi giorni verrà sancito il verdetto definitivo e la stagione chiusa. Il motivo? Le strutture non sono ben attrezzate per garantire il rispetto delle norme sul distanziamento sociale né la sicurezza per i calciatori. Non è solo questione logistica ma anche economica, considerati i costi per sottoporre calciatori e tesserati ai trattamenti medico/sanitari necessari.

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