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Il piano oscuro di spionaggio per colpire la Juve: da Suarez ad Agnelli, cosa c’è nei dossier illegali

Chi sono gli investigatori segreti, le cosiddette “spie”? Chi sono i mandanti? Perché avevano preso di mira proprio i bianconeri? Secondo le deduzioni nell’inchiesta della Procura di Perugia chi aveva individuato il bersaglio sapeva perfettamente come e quando colpire.
A cura di Maurizio De Santis
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C'è di tutto nell'attività oscura di spionaggio che, attraverso "talpe" operanti all'interno della Procura di Perugia, andava a caccia di informazioni su bersagli mirati e fabbricava dossier illegali utilizzando banche dati della direzione nazionale antimafia per ottenere notizie riservate su centinaia di persone.

Nell'inchiesta, che fa riferimento a indagini condotte nell'ombra, oltre ai nomi dei politici e di personaggi del mondo dello spettacolo, spunta anche la Juventus. Dopo le rivelazioni sul presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, e sull'attuale massimo dirigente della Lazio, Claudio Lotito, adesso i riflettori si accendo sul club bianconero e su fatti accaduti nel recente passato: il caso Suarez e l'esame per ottenere la cittadinanza italiana che destò scalpore e provocò un terremoto nell'Università per Stranieri della città umbra; il progetto della Superlega; il ritorno di Massimiliano Allegri in panchina; la decisione di Cristiano Ronaldo di lasciare la squadra; indagini recondite (anche) sui conti e la vita dell'ex presidente, Andrea Agnelli, dimissionario assieme al CdA e investito dalla bufera legale per il caso delle plusvalenze.

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Chi sono gli investigatori segreti, le cosiddette "spie"? Chi sono i mandanti che avevano dato loro incarico di raccogliere tutto il materiale possibile in fascicoli che sarebbero poi serviti per sollevare un polverone mediatico e porre le basi per l'apertura di procedimenti inquisitori? Perché avevano preso di mira anche la ‘vecchia signora'?

Nell'attesa che la pista di carta, la trama delle complicità e le clamorose fughe di notizie siano svelate, secondo quanto si è appreso, dietro quelle azioni ci sarebbe stata una volontà precisa: assestare forti scossoni alla vecchia dirigenza della Juve (successivamente travolta dall'inchiesta Prisma). E – come riporta il Corriere dello Sport – gli accessi frequenti a pacchetti di ragguagli sui bianconeri hanno portato gli inquirenti a una deduzione: chi aveva individuato il bersaglio sapeva perfettamente come e quando colpire (uno schema applicato anche ad altre persone di altri ambiti finite nel mirino).

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È il caso dell'ex massimo dirigente, Agnelli, i cui conti correnti sarebbero stati ‘visitati e spulciati' a distanza di 24 ore dall'annuncio sulla Superlega. Così come destano sospetti le indiscrezioni emerse su Allegri e presunte transazioni estere nei confronti di due società di gaming estere. E ancora le indagini occulte sui beni e le disponibilità bancarie di CR7 in odore di cessione: se l'operazione fosse saltata sarebbe stato devastante per le casse del club.

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